MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA

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FORMAZIONE

il FIGLIO dell'UOMO

ONLUS - ASSOCIAZIONE CATTOLICA

E-mail: studiotecnicodalessandro@virgilio.it Siti Internet:

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dal 28 Marzo al 4 Aprile 2010

9a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

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Per. Ind. G. Dalessandro

Il mio pensiero e la mia professionalità nei miei Siti Web

 

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 MILANO D'UOMO

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MARTINA

S. MARTINO

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Links:Parrocchia Cristo Re Martina

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VATICANO LEV CHIESA CATTOLICA

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RADIO MARIA

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http://www.fratiminori lecce.org/node/342

Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-02-19 ad oggi 2010-02-23

Festival di Sanremo, i 53 minuti che sconvolsero il televoto

Alle 23.12 di sabato notte, Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici per i televotanti avevano vinto il Festival di Sanremo, con 212.482 voti, pari al 32,95% di tutte le preferenze espresse dal pubblico.

Poi c’è stata un’onda anomala che ha travolto tutto, facendo emergere Valerio Scanu come vincitore.

Lo rivelano i tabulati del televoto, considerati dalla Rai segretissimi, al punto "da non poter essere divulgati in alcun modo".

Gli "Amici" di Maria De Filippi sono un business da 43 milioni

CODACONS: SEQUESTRARE VOTI - Sul piede di guerra il Codacons che, assieme all'Associazione utenti radiotelevisivi, ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che siano collegate ad agenzie specializzate.

La Guardia di Finanza - chiede il Codacons- dovrà verificare anche se le società private che gestiscono il televoto abbiano interessi o rapporti economici con alcuni dei partecipanti alla gara.

primo è il diciannovenne Valerio Scanu, già vincitore di "Amici" (Canale 5),

secondo il contestatissimo Emanuele Filiberto di Savoia, già vincitore di "Ballando con le stelle",

terzo Marco Mengoni, già vincitore di "X-Factor".

Baraonda in teatro, fischi e contestazioni dal pubblico

All'Ariston scoppia il caos

La protesta dei musicisti che stracciano gli spartiti

Tute blu sul palco, contestato Bersani

Importanti le parole della Canzone del Principe, per il senso:

Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,

nell'equilibrio che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.

Io credo nelle tradizioni,

di un popolo che non si arrende,

e soffro le preoccupazioni,

di chi possiede poco o niente.

Io credo nella mia cultura e nella mia religione,

per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.

Io sento battere più forte,

il cuore di un’Italia sola,

che oggi più serenamente,

si specchia in tutta la sua storia...

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

41° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..

 

Il Mio Pensiero (Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):

1° PENSIERO

Le votazioni così come sono impostate sono una TeleTruffa!

Ben venga che la Magistratura faccia luce sulle motivazioni di questi traffici tesi a manipolare i risultati come una vera truffa.

I dirigenti Rai che si sono assoggettati a questo sistema, che hanno poi coperto i risultati cercando di nasconderli, devono dimettersi per rispetto verso il Popolo Italiano.

Questo tipo di votazioni, sbandierate come la democrazia del Popolo è assolutamente falsa.

Bisogna votare con un sistema tipo quello dei giornali, tramite sistema identificativo dei computer e codici personalizzati.

Quanto accaduto è una vergogna che purtroppo getta fango su buone trasmissioni che hanno avuto un buon successo di pubblico, come il Festival e, probabilmente anche con Ballando fra le Stelle.

Probabilmente questo comportamento viene adottato anche per altre trasmissioni che sono solo l'apologia del litigio in diretta, per far prevalere coloro che i dirigenti hanno già predeterminato al successo.

Che la RAI riprenda la sua autonomia e non dipendenza dal potere politico:

- La RAI DEVE ESSERE AMMINISTRATA DA UN CONSIGLIO ELETTO DIRETTAMENTE DAL POPOLO, tramite televoto certificato.

Per. Ind. Giacomo Dalessandro

1° PENSIERO

Il Festival di SANREMO 2010 è stato un buono spettacolo, ottimo, di quelli distensivi, e ne è testimonianza lo share raggiunto del 53%.

Del Fesstival non ho però condiviso:

  • Lo spogliarello della 1a serata, non per moralismo, ma perché non si addiceva affatto alla competizione
  • Il sistema di votazione adottato che è del tutto ingiusto, e consente di falsare il risultato con i voti espressi con i Call Center ( da parte dei discografici, da parte della malavita per cambiare i risultati del voto collegato alle scommesse clandestine, e forse anche da partiti politici )
  • Non condivido assolutamente l'invasione e lo strapotere in RAI di Canale 5, con l'aggregazione di personaggi vari, ultimo M. Costanzo, il cui argomento era del tutto fuori posto, visto che l'Italia vive da un anno il dramma della Crisi, e non basta citarlo al Festival per risolvere il Problema, dando l'impressione di un Governo presente
  • La RAI deve dare una svolta al sistema di Votazioni, adottando quello dei Gionali, con votazioni a mezzo computer, perché più realistico e partecipato, senza oltre tutto avere costi economici da parte degli utenti (0,75 Euro per ogni voto).

Così facendo la RAI deve essere innovativa, svolgendo anche un compito di Alfabetizzazione al Computer degli anziani, come ha fatto negli anni '60 con "Non è mai troppo tardi" del mitico Maestro Manzi.

Un giudizio a parte mi sento di dare alla Canzone "Italia amore mio", cantata da PUPO, EMANUELE FILIBERTO E LUCA CANONICI.

Per me, uomo di sinistra, che motiva il giusto esilio del RE, che non dimentica la Storia d'Italia che si intreccia una con i Savoia, che conferma la scelta Repubblicana, dico che va apprezzata la canzone per il profondo senso di rispetto della "UNITA' NAZIONALE", e per il senso delle parole, che tanti della Lega dimenticano ed altri consentono di dimenticare :

Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,

nell'equilibrio che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.

Io credo nelle tradizioni,

di un popolo che non si arrende,

e soffro le preoccupazioni,

di chi possiede poco o niente.

Io credo nella mia cultura e nella mia religione,

per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.

Io sento battere più forte,

il cuore di un’Italia sola,

che oggi più serenamente,

si specchia in tutta la sua storia...

Per. Ind. Giacomo Dalessandro

Ps. : Non sapevo che il vincitore provenisse dalla scuola di Canale 5, il programma della De Filippi. Chissa cosa questo può significare.

 

PIU' SOTTO TROVATE:

I TESTI DELLE CANZONI, ED ANDANDO ALLA PG. http://www.canzoni-mp3.net/magazine/2010/02/12/tutti-i-testi-delle-canzoni-di-sanremo/

DEL SITO CHE LE PUBBLICA POTETE ANCHE ASCOLTARLE DA YOUTUBE, E INFINE LA RASSEGNA STAMPA

Dal sito Internet del

CORRIERE della SERA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.corriere.it

2010-02-21

SONDAGGIO

Chi vincerà il festival di Sanremo?

Chi vincerà il festival di Sanremo?

VALERIO SCANU

Per tutte le volte che

28.7%

MARCO MENGONI

Credimi ancora

17.9%

MALIKA AYANE

Ricomincio da qui

12.4%

NOEMI

Per tutta la vita

7.3%

IRENE GRANDI

La cometa di Halley

6.7%

PUPO, EMANUELE FILIBERTO

con il tenore Luca Canonici

Italia amore mio

5.3%

POVIA

La verità

5.2%

ARISA

Malamorenò

5.1%

SIMONE CRISTICCHI

Meno male

3.5%

IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

Il mondo piange

3.2%

ENRICO RUGGERI

La notte delle fate

1.5%

TOTO CUTUGNO

Aeroplani

1.0%

NINO D’ANGELO

Jammo jà

0.9%

FABRIZIO MORO

Non è una canzone

0.7%

SONOHRA

Baby

0.5%

Numero votanti: 20558

Dal sito Internet del

CORRIERE della SERA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.corriere.it

2010-02-21

SONDAGGIO

ARTISTI

 

 

Chi vincerà il festival di Sanremo?

1. ARISA

"Malamorenò"

 

2. MALIKA AYANE

"Ricomincio da qui"

 

3. SIMONE CRISTICCHI

"Meno male"

 

4. TOTO CUTUGNO

"Aeroplani"

 

5. NINO D’ANGELO

"Jammo jà"

 

6. IRENE GRANDI

"La cometa di Halley"

 

 

 

 

7. FABRIZIO MORO

"Non è una canzone"

8. IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

"Il mondo piange"

9. NOEMI

"Per tutta la vita"

10. POVIA

"La verità"

 

11. PUPO, EMANUELE FILIBERTO con il tenore Luca Canonici

"Italia amore mio"

12. ENRICO RUGGERI

"La notte delle fate"

13. VALERIO SCANU

"Per tutte le volte che"

14. SONOHRA

"Baby"

15. Da X FACTOR: MARCO MENGONI

"Credimi ancora"

Dal sito Internet del

CORRIERE della SERA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.corriere.it

2010-02-21

SONDAGGIO

NUOVE GENERAZIONI

 

 

1. Nicolas Bonazzi

"Dirsi che è normale"

2. Jessica Brando

"Dove non ci sono ore"

3. Broken Heart College

"Mesi"

4. Mattia De Luca

"Non parlare più"

5. La fame di Camilla

"Buio e luce"

6. Luca Marino

"Non mi dai pace"

 

 

 

7. Jacopo Ratini

"Su questa panchina"

8. Romeus

"Come l'autunno"

9. Tony

"Il linguaggio della resa"

10. Nina Zilli

"L'uomo che amava le donne"

 

Dal Sito Internet di

Repubblica

http://temi.repubblica.it/repubblica-sondaggio/?cmd=vedirisultati&pollId=1887

2010-02-21

Vota il peggiore

ARISA Malamorenò

(759 voti) 2%

 

MALIKA AYANE Ricomincio da qui

(214 voti) 0%

SIMONE CRISTICCHI Meno male

(358 voti) 1%

TOTO CUTUGNO Aeroplani

(1957 voti) 4%

 

NINO D’ANGELO Jammo jà

(807 voti) 2%

 

IRENE GRANDI La cometa di Halley

(113 voti) 0%

 

 

 

FABRIZIO MORO Non è una canzone

(266 voti) 1%

IRENE FORNACIARI feat. NOMADI Il mondo piange

(248 voti) 1%

NOEMI Per tutta la vita

(190 voti) 0%

 

POVIA La verità

(1643 voti) 4%

 

 

PUPO, EMANUELE FILIBERTO con il tenore LUCA CANONICI Italia amore mio

(34010 voti) 77%

ENRICO RUGGERI La notte delle fate

(241 voti) 1%

VALERIO SCANU Per tutte le volte che

(2207 voti) 5%

SONOHRA Baby

(788 voti) 2%

MARCO MENGONI Credimi ancora

(529 voti) 1%

44330 voti alle 10:47.

Sondaggio aperto alle 14:51 del 16.02.2010

AVVERTENZA

Questo sondaggio non ha, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di una rilevazione aperta a tutti, non basata su un campione elaborato scientificamente. Ha quindi l’unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione su un tema di attualità. Le percentuali non tengono conto dei valori decimali. In alcuni casi, quindi, la somma può risultare superiore a 100.

 

 

Sul Sito Internet

http://www.canzoni-mp3.net/magazine/2010/02/12/tutti-i-testi-delle-canzoni-di-sanremo/

Sono online i testi di tutte le canzoni di Sanremo 2010.

Navigando nel sito troverete tutte le schede dei cantanti – sia big che nuove proposte – per usare una terminologia tutta sanremese – con relative canzoni.

Ecco la lista delle canzoni:

 

1° VINCITORE

VALERIO SCANU

Per tutte le volte che

 

http://www.canzoni-mp3.net/testo_per_tutte_le_volte_che.htm

 

Per Tutte le Volte Che

Per tutte le volte che

mi dici basta e basta più non è

non corrisponde il flusso delle tue parole al battito del cuore.

Per tutte le volte che

mi chiedi scusa e scusa più non è ma trov sempre il modo di

farmi sembrare il simbolo del male.

Per tutte le volte che

è tua la colpa, forse non lo è

ma il dubbio basta a farmi ritrovare quella voglia di

gridare ma,

poi c’è una volta in cui scatta qualcosa

fuori e dentro noi e tutto il resto è piccolo

come uno spillo impercettibile

come se un giorno freddo in pieno inverno

nudi non avessimo poi tanto freddo perché

noi coperti sotto il mare a far l’amore in tutti

i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto

il mondo l’universo che ci insegue ma ormai siamo

irrangiungibili…

Per tutte le volte che

un pugno al mura fa nulla perché

questo dolore è dolce come il miele

confrontato con il male che ci facciamo

se così potente questo amore che ci

difendiamo con tutta la forza ma non basta quasi mai

Come se un giorno freddo in pieno inverno

nudi non avessimo poi tanto freddo perché

noi coperti sotto il mare a far l’amore in tutti

i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto

il mondo l’universo che ci insegue ma ormai siamo

irrangiungibili… irrangiungibili

Come se un giorno freddo in pieno inverno

nudi non avessimo poi tanto freddo perché

noi coperti sotto il mare a far l’amore in tutti

i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto

il mondo l’universo, l’universo, l’universo…

Come se un giorno freddo in pieno inverno

nudi non avessimo poi tanto freddo perché

noi coperti sotto il mare a far l’amore ma

ormai siamo irrangiungibili…

PUPO, EMANUELE FILIBERTO E LUCA CANONICI

Italia amore mio

http://canzoni-mp3.net/testo_italia_amore_mio.htm

 

Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,

nell'equilibrio che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.

Io credo nelle tradizioni,

di un popolo che non si arrende,

e soffro le preoccupazioni,

di chi possiede poco o niente.

Io credo nella mia cultura e nella mia religione,

per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.

Io sento battere più forte,

il cuore di un’Italia sola,

che oggi più serenamente,

si specchia in tutta la sua storia.

Sì stasera sono qui,

per dire al mondo e a Dio, Italia amore

mio.

Io, io non mi stancherò,

di dire al mondo e a Dio, Italia

amore mio.

Ricordo quando ero bambino, viaggiavo con la fantasia,

chiudevo gli occhi e immaginavo,

di stringerla fra le mie

braccia.

Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente,

ma chi si può paragonare, a chi ha sofferto veramente.

Sì stasera sono qui,

per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio

Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio,

Italia

amore mio

Io credo ancora nel rispetto, nell’onestà di un ideale,

nel sogno chiuso in un cassetto e in un paese più normale.

Sì, stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio,

Italia

amore mio.

MARCO MENGONI

Credimi ancora

 

http://canzoni-mp3.net/testo_credimi_ancora.htm

 

sono un re matto

cambio spesso regole

non perdo mai

nero e poi bianco

muovo luce e tenebre per vincere... Mostra tutto

freddo nel fuoco

io non ho paura

giura non averne mai ora credimi ancora

prendi un respiro

lasciati andare

datti la spinta per saltare

ora hai le mie mani

stringimi forte

non guardare indietro

non ti lascerò

(forse sì forse no...)

mi traformerò

sarò lupo e rondine agli occhi tuoi

ti confonderò

sarò forte e debole e mi amerai

restami accanto qui nel mio labirinto ora

credimi ancora

cambia il destino

non ti voltare

se mi vuoi

vieni e non pensare ora

haile mie mani

tienile ancora

adesso puoi fidarti

io non ti perderò

(forse sì forse no...)

ora hai le mie mani

tienile ancora

adesso puoi fidarti

non ti perderò

(forse sì forse no...)

prendi un respiro

lasciati andare

datti la spinta per saltare

ora hai le mie mani

stringimi forte

non guardare indietro

non ti lascerò

(di M.Mengoni, S.Fabiani, P.e M.Calabrese)

Testo inviato da Sibilla

ARISA

Malamorenò

 

 

 

http://www.canzoni-mp3.net/testo_malamoreno.htm

 

Può scoppiare in un attimo il sole

Tutto quanto potrebbe finire

Ma l’amore, ma l’amore no

Marzo del 2087

Nuvole pesanti dentro un cielo assente

Il mio pronipote è sulla luna

Emigrato per cercar la sua fortuna

Sulla terra resta solo chi non ce la fa

Ascoltando tante finte verità

Può scoppiare in un attimo il sole

Tutto quanto potrebbe finire

Ma l'amore, ma l'amore no

Anche i prati rinunciano ai fiori

Perché i fiori hanno perso i colori

Ma l'amore, ma l'amore no

Resta la speranza di cambiare

Come la paura di dover restare

Mio marito è sempre qui vicino

Dice che ritornerà di nuovo il cielo

Poi la notte prega per paura che anche Dio

Scappi e lasci tutto quanto nell'oblio

Può scoppiare in un attimo il sole

Tutto quanto potrebbe finire

Ma l'amore, ma l'amore no

Anche i prati rinunciano ai fiori

Perché i fiori hanno perso i colori

Ma l'amore, ma l'amore no

E a volte basta che sei qui vicino

A volte basta che ci sei

Perché a me basta che sei qui vicino

Perché a me basta che ci sei

Il dolore può farci cadere

La speranza potrebbe sparire

Ma l'amore, ma l'amore può

Far tornare a sorridere ancora

Imboccare una strada sicura

Sì l'amore, sì l'amore può

E se scoppia in un attimo il sole

Tutto quanto potrebbe finire

Ma l'amore, ma l'amore no

Anche i prati rinunciano ai fiori

Perché i fiori hanno perso i colori

Ma l'amore, ma l'amore no

Ma l'amore, ma l'amore...

 

Testo inviato da ilaria

MALIKA AYANE

Ricomincio da qui

 

 

 

http://www.canzoni-mp3.net/testo_ricomincio_da_qui.htm

Me ne accorgo così

Da un sospiro a colazione

Non mi piace sia tu

Il centro di me

Niente mi porterò

Solo vento tra le mani

Più leggera sarò

Sospesa

Sorriderò prima di andare

Basterà un soffio e sparirò

Forse sarà pericoloso

Forse sarà la libertà

Mi guarderai e vedrai una

Eppure non sarò sola

Una novità sarà

E mi porterà

A non fermarmi mai

Non voltarmi mai

Non pentirmi mai

Solo il cielo avrò sopra di me

Solo il cielo avrò sopra di me

Ricomincio da qui

Da un'effimera illusione

Mi risveglio e ci sei

Ancora tu

Qui

Testo inviato da ilaria

POVIA

La verità

http://www.canzoni-mp3.net/testo_la_verita_di_povia.htm

 

Mamma papà ora vi vorrei parlare, solamente dell’amore

L’amore che mi avete dato, per tutta la vita

E dirvi che continuerò a ispirarvi

Perché il vostro cuore è immenso

Perché il vostro cuore vola

Vola sopra le parole

Sopra tutte le persone

Sopra quella convinzione di avere la verità, la verità.

Padre, ora tienimi la mano

Tienila vicino al cuore e potrai sentire che ti amo

E mentre il mondo fa rumore

Mentre il mondo può vedere il sole

Non voglio più dormire in fondo al mare

Chiedo solamente di volare

Volare sopra le parole

Sopra tutte le persone

Sopra quella convinzione di avere la verità

Ora posso amare, ora

Ora posso correre e giocare

Ora volo sopra le parole

Sopra tutte le persone

Sopra quella convinzione di avere la verità

Mamma, che ne sanno del dolore

Di quello che si può provare

Per una disperata decisione

E di quando avevi tu vent’anni

Fatti di progetti e sogni in cui desideravi un figlio

Che cambiava la tua vita

E che stringevi forte al cuore

E poi vedevi camminare

E lentamente costruire la sua vita con dignità

Ora posso amare, ora

Ora posso correre e giocare

Ora volo sopra le parole

Sopra tutte le persone

Sopra quella convinzione di avere la verità

Mamma, papà, un giorno ci rincontreremo

E ci stringeremo forte e faremo tante cose

Quando sentirete un brivido che corre sulla vostra pelle

È lì che io sarò presente

La vostra bambina per sempre

Ora posso amare, ora

Ora posso correre e giocare

Ora volo sopra le parole

Sopra tutte le persone

Sopra quella convinzione di avere la verità

Ora posso amare, ora, ora.

IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

Il mondo piange

http://www.canzoni-mp3.net/testo_il_mondo_piange.htm

 

Nell’aria c’è qualcosa che come non so

Rende d’oro l’anima e cadono coriandoli

Di luce che scintillano x noi

Amore santo oh amore in me

Ma il mondo piange vorrei sapere perchè

Il mondo piange vorrei capire perchè

Il mondo piange

Nell’aria c’è profumo di domenica

Nei giorni miei farfalle e malinconie

Che volano di pioggia in lacrime

Per noi, lo sai amore santo oh

Amore in me

Ma il mondo piange vorrei sapere perchè

Il mondo piange vorrei capire capire perchè

Il mondo piange

Che suono fa

Che bel suono fa

Uhh l’amore santo

L’amore in me! Eh eh

Ma il mondo piange vorrei sapere perchè

Il mondo piange vorrei sapere perchè il mondo piange

Non capisco perchè il mondo piange

IRENE GRANDI

La cometa di Halley

 

http://www.canzoni-mp3.net/testo_la_cometa_di_halley.htm

Tu vuoi vivere così

Per inerzia e per comodità

Per qualcosa che non riesco più a capire

E poi ami con tranquillità

Come un Dio lontano

Che non ha nè problemi

Nè miracoli da fare

Non capisci che ci ucciderà

Questo nostro esistere a metà

Che la casa ha i rubinetti da cambiare

Eppure un tempo ridevi

E mostrando il cielo

Mi disegnavi illusioni e possibilità

E la Cometa di Halley ferì il velo nero

Che immaginiamo nasconda la felicità

Tu vuoi vivere così

Coi vantaggi della civiltà

E pontifichi su ciò che ci fa male

Non vedi la stupidità di una relazione

Che non ha francamente neanche un asso da giocare

Non ci credi che ci ucciderà

Questo nostro vivere a metà

Che la stanza ha le pareti da rifare

Eppure un tempo ridevi

E mostrandomi il cielo

Mi disegnavi illusioni e possibilità

E la Cometa di Halley ferì il velo nero

Che immaginiamo nasconda la felicità

Lasciami da sola

Fallo solo per un pò

Lascia stare

Non pensarci più

Lasciami la radio accesa

Lasciami cantare

E qualche cosa da mangiare

Servirà

Ed una notte piangesti

Guardando nel cielo

Mi disegnasti illusioni e possibilità

E la Cometa di Halley ferì il velo nero

Che immaginiamo nasconda la felicità

Eppure un tempo ridevi

E mostrandomi il cielo

Mi disegnasti illusioni e possibilità

E la Cometa di Halley squarciò il velo nero

Che immaginiamo nasconda la felicità

Eppure un tempo ridevi

E mostrando il cielo

Mi disegnavi illusioni e possibilità

E la Cometa di Halley squarciò il velo nero

Che immaginiamo nasconda la felicità

Io ti dico addio

Tu mi dici ciao

Io ti dico addio

Tu mi dici ciao

Io ti dico addio

Tu mi dici ciao

SIMONE CRISTICCHI

Meno male

 

http://www.canzoni-mp3.net/testo_meno_male.htm

 

 

TOTO CUTUGNO

Aeroplani

 

http://www.canzoni-mp3.net/testo_aeroplani.htm

 

Come è amaro sentirti parlare

Non ti sai contenere

E ogni volta è una freccia nel cuore

Che non mi fa respirare

Ma il silenzio dà solo rancore

e fa ancora più male

Ti tormenta e ti fa disperare

E allora tanto vale

Quante piccole bugie ci avvelenano la vita

Ognuno tiene dentro di sè la sua anima segreta

Le tue ragioni con le mie si riflettono su un vetro

E cerco un modo per tornare indietro

Amore mio stringimi le mani

Potrei morire a star così lontani

Vorrei che mi dicessi

Che non ti sei già arresa

Mi basta il tuo sorriso

Per ricominciare

Amore mio stringimi forte le mani

E voleremo come aeroplani

Verso l'alto più su

Dove il cielo e più blu

Oltre le nuvole

Ti ricordi dei nostri vent'anni

Delle tante ambizioni

Quella vita in comune in quei sogni

Son rimaste illusioni

Ma quell'immagine di noi come un chiodo nella mente

Sempre nitida però ogni volta più distante

Non esiste che è finita non accetto un'altra vita

Sei solo tu la via d'uscita

Amore mio dimmi che mi ami

Voglio sentir tremare ancora le tue mani

Raggiungeremo il mare

Come la prima volta

E fermeremo il tempo

Per ricominciare

Amore mio apri le tue ali

E voleremo come aeroplani

Verso l'alto più su

Dove il cielo sei tu

Oltre le nuvole

Dai proviamo ancora

Come la prima volta

A far scoppiare il cuore

E ricominciare

Amore mio

Stringimi forte

 

 

 

ENRICO RUGGERI

La notte delle fate

http://www.canzoni-mp3.net/testo_la_notte_delle_fate.htm

Mary è nuovamente sola e senza dire una parola

Esce con la faccia incontro al vento

Cambia ancora direzione

E canta una canzone questa sera

Candy intanto è già partita e verso un’altra via d’uscita

Corre con il cellulare spento

E testardamente spera

Di trovarsi ancora tutta intera

Ognuno sente tanto dolore quando si piega in sè

E non vede niente

Poi una luce passa le inferriate

La notte delle fate

Ogni dona ha un paio d’ali chiuse dentro sè

Pronta a certe ascese sconfinate

La notte delle fate

Molly incline alle cadute nelle stanze sconosciute

Chiede indietro un pò di sentimento

Angoli di tenerezza

Dentro a una carezza quasi vera

Ognuno sente poco calore quando si piega in sè

Ma lentamente

Un taglio di luce annuncia un’altra estate

La notte delle fate

Ogni donna ha un paio d’ali chiuse dentro sè

E sogna ancora vette inesplorate

La notte delle fate

Ogni donna ha un paio d’ali chiuse dentro sè

Pronta a certe ascese sconfinate

La notte delle fate

Ogni donna ha un paio d’ali chiuse dentro sè

E sogna ancora vette inesplorate

La notte delle fate

Testo inviato da ilaria

NINO D’ANGELO

Jammo jà

Ascolta su youtube(clicca su):

http://www.canzoni-mp3.net/testo_jammo_ja.htm

Jammo jà guadagnammace 'o pane

Nuie tenimmo 'o sudore int' 'e mane

E sapimmo cagnà

Jammo jà e facimmo ampresso

Sott'a st'Italia d''o smog e d''o stress

Nuie simmo 'e furbe ca s'hann' 'a fa' fess

Simmo nate cù duie destine,

Simm' 'a notte e simmo a matina

simme rose e simmo mspine

Ma simmo ramo d''o stesso ciardino

Meridionale

Simmo terra chena 'e mare

Ca nisciuno pò capì

Stammo buono o stammo male

Jammo annanz'accussì

'A fatica è nu regalo

E' a speranza è partì

Jammo jà e dammece 'a mano

Si stammo nzieme putimme i luntano

Nun se po cchiù aspettà

Jammo jà ca sta vita va 'e press

Nuie simmo 'a casa de vase e 'e carezze

Ma fa nutizia sultanto 'a munnezza

Cù sta mafia cu 'o mandulino

Ca ce hànno mise da sempe ncuolle

Simmo 'a faccia 'e 'na cartulina

Ca ce svenne pe tutt''o munno

Meridionale

Simmo voce 'e miez' 'o mare

Ca nisciuno vo sentì

Simmo l'evera appicciate

Ca nun se sape maie a chi

Simmo 'o specchio e n'autostrada

Ca nun vonno maie fernì

Addò 'o viento s'abbaraccia 'o mare

Troppo so' 'e penziere

E chi cresce cù pane amaro

E' 'n'italiano straniere

Si 'a giustizia se lava 'e mane

Song bianche 'e bandiere

E chi maie po penzà a dimane

Nasce priggiuniero...

Simmo nate cù duie destine,

Simm' 'a notte e simmo a matina

simme rose e simmo mspine

Ma simmo ramo d''o stesso ciardino

Meridionale

Simmo terra chena 'e mare

Ca nisciuno pò capì

Stammo buono o stammo male

Jammo annanz'accussì

'A fatica è nu regalo

E' a speranza è partì

E guagliune d''e viche 'e Napule

Nun sarranno maie Re

Dint' 'o Zen 'e Palermo se bevene 'o tiempo

P' 'a sete 'e sapè

E nun è maie facile a durmì cu 'e pecchè

A campà ci 'a pacienza è 'o cchiù grande equilibrio

Pe chi pò cadè.

Testo inviato da ilaria

FABRIZIO MORO

Non è una canzone

http://www.canzoni-mp3.net/non_e_una_canzone.htm

 

Questa è la mia vita non è una prigione

Perchè la mia vita è una grande occasione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

Faccio fatica a fare quello che voglio

Faccio fatica ad esprimermi al meglio

Sono trent'anni che mi sento dire

Che prima o poi qualcosa dovrà cambiare

Ho fatto ogni lavoro per rispettare

Un equilibrio etico politico sociale

Economico poetico giusto e culturale

Per dire la mia per farmi rispettare

Ma niente hanno cercato di manipolarmi i sogni

Le speranze le mie idee il fisico e la mente

Dopotutto sono un uomo e come l'animale segue l'animale più

grande

Io dovrei seguire chi ha il potere di decidere per me

E poi mi lascia in mutande

Questa è la mia vita non è una prigione

Perchè la mia vita è una grande occasione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

Faccio fatica a trovare un pretesto

Faccio fatica ad essere onesto

Vivo in un'ipotesi esistenziale

Sono condannato all'evasione fiscale

Comunicare comunicare

Questa è la parola in cui confido per salvare

Una generazione forse anche due forse tre

Ogni uomo deve comunicare

Per resistere davvero per capire l'emisfero

Per non sentirsi solo amare terra e cielo

E trovare le parole per esprimere un disagio

Un'emozione una paura che anche la paura più grande

Può svanire se trovi la forza di difendere il tuo pensiero

Questa è la mia vita non è una prigione

Perchè la mia vita è una grande occasione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

Questa è la mia vita non è una prigione

Perchè la mia vita è una grande occasione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

Io sono libero di dire di fare

Quello che mi pare

Io sono libero di dire di fare

Di vivere amare tornare e andare lontano da te

Questa è la mia vita non è una prigione

Perchè la mia vita è una grande occasione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

Questa è la mia vita non è una prigione

Perchè la mia vita è una grande occasione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

Questa è la mia vita non è una prigione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

NOEMI

Per tutta la vita

http://www.canzoni-mp3.net/testo_per_tutta_la_vita.htm

 

per tutta la vita

andare avanti

cercare i tuoi occhi

negli occhi degli altri

far finta di niente

far finta che oggi

sia un giorno normale

un anno che passa

un anno in salita

che senso di vuoto

che brutta ferita

delusa da te, da me, da quello che non ti ho dato.

per tutta la vita

cercare un appiglio

l’autunno che passa

ma forse sto meglio

trovarsi per caso

in un bar del centro e sentirsi speciale

ma l’amore è distratto

l’amore è confuso

tu non arrabbiarti, ma io non ti perdono

delusa da te, da me, da quello che non mi hai

dato… mai…

esplode

il cuore

distante

anni luce fuori da me

sei colpa mia

la gelosia

infrange tutto e resta niente

le solite scuse

le solite scuse

bugie, speranze

a volte l’amore

mi guardo allo specchio

mi trovo diversa

mi trovo migliore

un nuovo anno che passa

un nuovo anno in salita

che senso di vuoto

che brutta ferita

ferita da te, da me, da quello che non c’è stato

mai

esplode

il cuore

distante

anni luce fuori da me

sei colpa mia

la gelosia

infrange tutto e resta niente qui

per tutta la vita andare avanti

un anno in salita per me per te per me per te

per me

esplode

il cuore

distante

anni luce fuori da me

sei colpa mia

la gelosia

infrange tutto e resta niente qui

 

 

MORGAN

(non più in gara)

La sera

http://www.canzoni-mp3.net/testo_la_sera.htm

S’apre la sera

vedi, s’avvera

Morbida svela e distende

la sua coperta nera

ecco la sera, bella la sera

la luce s’inchina

esce di scena

poi si nasconde tra i monti

scalderà altre genti

brucerà altri campi

e altri orizzonti

avanti, entri la sera

e noi siamo ancora qui

ma niente sembra uguale: con te

Con te si può parlare

disordinare il destino

rimandare il mattino

che il modo migliore è

consumare le pre facendo l’amore

Cade la sera

e il cuore s’ispira

mentre il cielo si oscura

buio a regalar le stelle

belle illusioni, sogni lontani

anche se per oggi abbiamo dato già abbastanza

tutte le nostre forze, tutti i fianchi e gli occhi

non siamo stanchi

e d’incanto l’identico istinto ci coglie

e con me ti fai trascinare via

Guarda la sera

scende sicura

apre la notte futura e

non infonderà paure

anzi ci invita a nuove avventure

e fin che resteremo insieme non morirò

e del tormento allora ci faremo un canto

tutto il tempo che resta, ogni sera la nostra festa

e il vento come orchestra

mentre un raggio di luna rifrange

sulla pioggia che piange tu volteggi come un’onda

così volubile e profonda, stasera

l’atmosfera profuma d’incenso

quando ormai mi credevo disperso

con stupore immenso tutto ritorna per me ad avere un senso

o almeno si spera, esce la sera, buona la sera

JACOPO RATINI

Su questa panchina

JESSICA BRANDO

Dove non ci sono ore

NINA ZILLI

L’uomo che amava le donne

ROMEUS

Come l’autunno

TONY MAIELLO

Il linguaggio della resa

NICOLAS BONAZZI – Dirsi che è normale

LA FAME DI CAMILLA

Buio e luce

SONOHRA – Baby

MATTIA DE LUCA

Non parlare più

LUCA MARINO – Non mi dai pace

 

BROKEN HEART COLLEGE – Mesi

 

     

 

AVVENIRE

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http://www.avvenire.it

2010-02-23

VOTI SANREMO ALLE ORE 23,21

VOTI SANREMO ALLE ORE 00,32

23 Febbraio 2010

ESCLUSIVO

Festival di Sanremo, i 53 minuti

che sconvolsero il televoto

Alle 23.12 di sabato notte, Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici per i televotanti avevano vinto il Festival di Sanremo, con 212.482 voti, pari al 32,95% di tutte le preferenze espresse dal pubblico. Poi c’è stata un’onda anomala che ha travolto tutto, facendo emergere Valerio Scanu come vincitore. Lo rivelano i tabulati del televoto, considerati dalla Rai segretissimi, al punto "da non poter essere divulgati in alcun modo". Così, al cronista che se li trova davanti per quelle casualità che fanno buffa la vita, viene da pensare che per un soffio non abbiamo rischiato un incidente politico, visto che qualunque cosa passa in tv finisce per diventare "politica". E l’incoronazione sanremese del trio con al centro il rampollo di casa Savoia sarebbe stata ovviamente un evento.

Ma torniamo ai numeri. Dopo la prima sera di televotazioni – quella dei ripescaggi – la situazione era la seguente: 1° Valerio Scanu con 233.092 voti; 2° Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con 204.679 voti; 3° Nino D’Angelo con 94.042 voti; 4° Sonohra con 70.986 voti; 5° Toto Cutugno con 32.566 voti. Grazie a questi risultati Scanu e il Trio, eliminati dalla Giuria demoscopica, sono rientrati in gara. Non solo. Venerdì sera – con i televoti arrivati tra le 21.22 e le 23.21 – Pupo e il Principino erano primi con 141.384 voti; seguiti da Scanu con 110.029 voti, e da Marco Mengoni con 39.478. In fondo alla classifica c’erano Enrico Ruggeri (6.391 televoti) e Fabrizio Moro (5.940), per questo eliminati dalla finale. Sabato sera i televoti, arrivati dalle 20.43 alle 23.12, avevano creato la seguente classifica: 1° Pupo il principino con 212.482, 2° Valerio Scanu (135.588 voti), 3°Marco Mengoni (80.287), 4° Povia (61.125 voti), 5° Arisa (37.069 voti), 6° Irene Fornaciari e i Nomadi (36.210 voti), 7° Noemi (23.089), 8° Malika Ayane (21.668), 9° Irene Grandi 18.358, 10° Simone Cristicchi (16.031).

E qui torniamo all’inizio. Alle 23.12 di sabato notte, quando Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici per i televotanti avevano vinto il Festival di Sanremo, con 212.482 voti, pari al 32,95% di tutte le preferenze espresse dal pubblico. A questo punto – per capirci bene – dobbiamo citare il regolamento di Sanremo 2010: "Le tre canzoni più votate accedono alla finalissima, con nuova votazione solo del pubblico attraverso il sistema del televoto. La canzone più votata verrà proclamata vincitrice assoluta". In questo momento tutto cambia. Sono le 23.39 e 52 secondi. Il televoto resta aperto fino alle 00.32 e 58 secondi. Poco meno di 53 minuti, durante i quali ai fan del Trio patriottico – che fino a qui aveva dominato – si aggiungono soltanto 1.384 voti in più, mentre Valerio Scanu ne raccoglie ben 96.517 in aggiunta a quelli già accumulati prima. I risultati parlano chiaro: Scanu vince con 235.105 televoti, pari al 37,01% dei votanti. Dai telefoni fissi riceve 56.066 voti, dai cellulari 180.039. Pupo & company ne raccolgono 113.284 dai telefoni fissi e 100.582 dai cellulari. Per un totale di 213.866, pari al 33,53%. Marco Mengoni – classificatosi terzo - ne riceve 34.866 dai telefoni fissi e 153.047 dai cellulari. Per un totale di 187.913, pari al 29,46% dei voti.

E i giovani? Come hanno televotato gli italiani i giovani in gara? Mercoledì sera sono passati cinque artisti di Sanremo Nuova generazione, come li chiamavano quest’anno. Alla fine della serata la classifica era la seguente: 1° Nina Zilli (4.652 voti); 2° Luca Marino (4.513 voti); 3° Broken Heart (4.012); 4° Jacopo Ratini (3.680 voti); 5° Mattia De Luca (3.517). Alla finale sono passati Nina Zilli e Luca Marino. Giovedì sera si sono esibiti altri cinque Giovani. 1° Jessica Brando (6.500 voti), 2° Tony Maiello (5.824); 3° Nicolas Bonazzi (2.994 voti); 4° La fame di Camilla (2.988); 5° Romeus (1.494). Sono passati alla finale di venerdì Jessica Brando e Tony Maiello. La sera di venerdì, finale dei giovani, il televoto è stato aperto alle 23.22 e 14 secondi e chiuso alle 23.52 e 34 secondi. Questi i risultati: 1° Tony Maiello (15.623 voti), 2° Jessica Brando (11.507 voti), 3° Nina Zilli (9.904 voti), 4° Luca Marino (7.550 voti).

Questa è la fotografia di Sanremo 2010 fatta attraverso il televoto. Che – va detto – si è dimostrato ancora una volta un ottimo business per la televisione. Per i Giovani sono infatti arrivati 371.944 televoti da apparecchi fissi e 822.125 da cellulari. Per i big, invece, sono arrivati 878.848 televoti da casa e 1.534.033 da cellulari. In totale sono stati espressi 3.606.950 televoti. Al costo di 0,75 euro a voto, il totale è di 2.705.212,50 euro.

Gigio Rancilio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

23 Febbraio 2010

Precotto e furbetto: Il Festival di Sanremo non è affatto l'Italia

È l’audience, bellezza

Adesso rivendicano un po’ tutti. Dopo il successo (così lo chiamano) di Sanremo c’è chi rivendica più attenzione dalla Rai. Chi che si contino bene i voti. Chi d’esser diventato un grande show man. E c’è chi come la De Filippi - con qualche sprezzo del pericolo, visto l’ottovolante del televoto di cui oggi Avvenire si occupa - rivendica di aver guidato il televoto grazie ai fans della propria trasmissione. Io non ho rivendicazioni di nessun genere, ma ho una certezza: l’Italia non si merita un Sanremo così. Non lo meritiamo. La piantino con la storia del 'successo' di pubblico. Bastava stare un po’ collegati al social network Twitter durante le fasi finali del programma per vedere cosa pensavano una gran quantità di telespettatori di quello che stavano vedendo.

E non sperino di buggerarci ancora con l’idea che Sanremo rispecchia l’Italia. No, rispecchia quel che i produttori televisivi e i capibastone del business pensano sia l’Italia. L’Italia dei loro clienti. Dei fidelizzati col televoto che arricchisce i gestori, e la tv. Quel che loro pensano debba essere l’Italia. Non rivendico nulla. Se non che l’Italia non si merita il Sanremo della qualità precotta, della retorica lacrimevole, delle furbate di Costanzo che avvelenano persino un argomento come quello degli operai di Termini Imerese. Non ci meritiamo questa giustificazione della qualità attraverso i meccanismi della popolarità televisiva. Ci meritiamo un festival della canzone, noi italiani, non un festival pacchiano e furbo della televisione. Non ce lo meritiamo, c’è un limite da porre al kitch, al posticcio, al retorico che in dosi massicce è stato propinato.

Il fatto che sia diventato uno spettacolo omnibus, che 'non si può non vedere' (e invece si può benissimo) è l’indizio del completo imbastardimento di un festival della canzone, trasformato in una specie di circo che alcuni vogliono sia il 'Circo Italia'. No, non ci sto. L’Italia non è questa. Non siamo solo l’Italia della retorica furbetta e insopportabile di alcune canzoni dedicate a temi d’attualità con saccenteria e superficialità. Non siamo l’Italia dove si mischia con disinvoltura il lacrimevole e l’audience. Dove si giustifica ogni fenomeno con il fatto che ha successo, e proprio da parte di coloro che decretano il successo di quei fenomeni. Questo 'circo' dove i padroni della tv celebrano se stessi dicendo che celebrano noi è ormai insopportabile. Qualcuno lo dice. Un po’ pochi. Gli intellettuali latitano, snob. Però anche solo a voler usare la logica dei numeri dell’audience, sono certo che l’Italia che ha visto gli sceneggiati su Agostino o su Basaglia non si riconosce in quel baraccone di paillettes e interessi milionari che è andato in scena a Sanremo.

Certo, è più facile chiudere con un 'bravi tutti' e poi tutti a casa a godersi popolarità più o meno meritate e più o meno sensate. Il popolo sovrano non è detto che sia quello attratto dal televoto. Ci possono essere altri modi per giudicare quanto ci viene proposto dalla tv di Stato (in evidente stretto intreccio di interessi con quella privata) oltre al decidere se televotare o no. Ci sono le forme non solo del dissenso dei telespettatori su Twitter (tra gli altri segnalo un esilarante messaggio: 'E ora esiliate Pupo') ma anche della discussione, della 'cultura'. Sì, perchè la faccenda non è solo un problema del mondo dello spettacolo. C’è una faccenda culturale da leggere e da interpretare in questa volontà di dare quel che è a mio avviso, e non solo mio, una caricatura dell’Italia. Far finta di niente, pensare 'è solo uno spettacolo' è il primo modo per cedere a chi sa usare grande potere sull’immaginazione. Stanno provando a imporci di pensare a noi stessi in un modo che è una caricatura di quel che siamo. E io, per quel che conta, non ci sto.

Davide Rondoni

 

 

 

 

 

 

2010-02-21

Volano i duetti e lo share

Trionfa Tony Maiello,

ma è polemica sui giovani

 

Nel bene e nel male da 60 anni unisce e divide il Paese attorno alla TV. E’ il Festival di Sanremo, croce e gioia degli italiani. Mai come quest’anno ha bisogno di ascolti forti e di visibilità. Per questo crea ogni giorno grandi e piccoli scandali e polemiche più o meno pretestuose.

 

 

 

 

20 Febbraio 2010

QUARTA SERATA

Share alle stelle, ma sui giovani è polemica

Ma questo non doveva essere un festival giovane? Ieri, nel cuore della notte, chi si è accorto della proclamazione del vincitore di Sanremo Nuova Generazione fra Jessica Brando, Tony Maiello, Luca Marino e Nina Zilli (che ha vinto il premio Assomusica e il Premio della Critica Mia Martini)? Per non parlare del pasticcio combinato nella serata omaggio ai 60 anni del Festival, dove la 15enne Jessica non ha potuto esibirsi perché dopo mezzanotte i minorenni non possono apparire in tv. Che questa gara fra nuovi talenti allo show televisivo non servisse un bel niente, anzi, che fosse una palla al piede lo aveva dichiarato senza ipocrisie il direttore artistico Gianmarco Mazzi. "I giovani sono stati penalizzati? Non potete chiederci di sacrificare lo spettacolo". D’altronde lui era impegnato a portare faticosamente al Festival i vip della canzone italiana, che invece gli hanno dato picche (ultimo Tiziano Ferro, previsto per stasera). Il direttore artistico ha il dente avvelenato: "Biagio (Antonacci), Antonello (Vendittti), Eros (Ramazzotti), Adelmo (Zucchero)... Che cosa vi siete persi!".

Intanto, ieri, è stata la serata dei duetti tra i big e i loro ospiti. E se ne sono viste di tutti i colori. Soprattutto quando Marcello Lippi è salito sul palco con Pupo ed Emanuele Filiberto (sempre più contestati e fischiati: "A casa!"). Il pubblico ha a lungo fischiato, la Clerici li ha "sgridati" perché il regolamento non prevede che i concorrenti parlino prima del brano. Ma Lippi ha salvato la situazione ricordando il ct del ciclismo Ballerini, da poco scomparso, subito applaudito dal pubblico. Poi è toccato alla jazz band di Lino Patruno con Arisa; ai redivivi Decibel, il vecchio gruppo di Enrico Ruggeri, tornati dopo 30 anni sul palco con il loro ex leader; a Marco Masini che ha cantato con Povia; agli athletic dancers Kataklò che hanno impreziosito il brano di Noemi; a Jarabe De Palo con Fabrizio Moro. "È una grande festa" ha ripetuto più volte Antonella Clerici.

Il record di ascolti. Una festa premiata anche dagli ascolti record: sono stati 11 milioni 274 mila (share del 50.74 per cento) i telespettatori che hanno seguito su Raiuno la quarta serata del 60* Festival di Sanremo. Il picco di ascolto alle 22.06 con 15 milioni 624 mila spettatori. Il picco di share alle 24.44 con il 65 per cento. Un successo che non si vedeva, in una quarta serata del Festival, dal 2000 e che non s'è neppure sfiorato l'anno scorso nell'edizione fortunata di Bonolis (che si fermò a poco più del 47%).

I giovani delusi. Tutto vero, ma i giovani? Non doveva essere la "loro" serata? Il direttore artistico Mazzi si difende: "Noi abbiamo dato loro la grande opportunità di fare ascoltare i brani un mese prima su internet e nelle radio. Sono i media che non hanno colto. In fondo i giovani in gara giovedì sono stati seguiti da 5 milioni di telespettatori". Ma il palco dell’Ariston per questi ragazzi resta un sogno, più che un reale investimento da parte della discografia, che ormai ci crede pochissimo. Tanto varrebbe abolire la loro gara e buonanotte.

Fra i giovanissimi serpeggia molta delusione per il trattamento subito: "Ci siamo sentiti abbandonati". Anche perché in questo Festival ci sono giovani di serie A (quelli di Amici e X Factor ammessi tra i Big) e giovani di serie B (quelli che ci provano in maniera tradizionale relegati in coda). Indicativa l’esperienza dei Sonohra. Alla categoria Artisti (da cui sono stati esclusi giovedì) sono arrivati regolarmente vincendo la categoria Giovani del festival 2008 (targata Pippo "talent scout" Baudo). "Sanremo a noi è servito perché i Giovani aveva uno spazio maggiore – dicono i fratelli Luca e Diego Fainiello –. Quest’anno al festival i cantanti della Nuova Generazione sono stati trattati malissimo, rischiano davvero di bruciarsi".

Dal palco dell’Ariston loro sono stati lanciati anche in Sudamerica dove hanno vinto gli Mtv Latin Award e dove il loro nuovo cd (Metà) sarà tradotto in spagnolo. "Noi abbiamo fatto tanta gavetta, tanti concerti, per lavorare al nostro disco impieghiamo un anno. Poi arrivano i ragazzi dai talent show, in una settimana gli fanno fare un disco con un inedito e 5 cover e li spediscono a Sanremo tra i Big". Già, ma anche questi sono a rischio delusione. Daniel Ezralow, ex Momix, coreografo del Festival e maestro di Amici aggiunge: "Io non amo i reality show in generale: certi ragazzi diventano star della tv, ma se non c’è sostanza, spariscono in fretta".

 

 

 

 

20 Febbraio 2010

L'indice di Mirella Poggialini

E l'autoironica Antonella strappa il sorriso

Ridere di sé è arma vincente, che smussa le critiche e attira simpatia: Antonella Clerici ha ben imparato il gioco, e ha imperversato con balletti e cantatine, fino a vestirsi di una tuta di lattice a imitazione della sua ospite, Jennifer Lopez, per esibirsi con energia, ("Vedete cosa vuol dire avere un marito più giovane?" ha azzardato) dopo aver toccato il lato romantico in un valzer che introduceva la nuova Principessa Sissi della tv, Cristiana Capotondi. Serata vivace, la quarta: con i cantanti che hanno offerto interpretazioni più elaborate, ritmi jazz, regie accurate e arrangiamenti studiati, come se l’avvicinarsi del traguardo infondesse nuove sicurezze. Serata mossa e scorrevole, scandita dai fischi poderosi che hanno accolto il principe e Marcello Lippi, alla prima esibizione, e poi all’annuncio dell’inserimento della canzone nella classifica dei candidati di domani.

A dimostrazione di un’antipatia decisa per i tre protagonisti della canzone, che si pretende patriottica, ma che tuttavia ha conquistato il televoto: e di antipatia si può parlare anche per la canzone di Povia, che questa volta ha evitato la mimica patetica ma ha ospitato una piccolissima danzatrice in veste di apparizione, davvero imbarazzante. Si è sentita la tensione di un’attesa, portatrice di energie: e l’orchestra, partecipe e vittima (con il comico Giovanni Vernia e le sue provocazioni demenziali in grado di coinvolgere tutta la platea) si è aperta in una sorta di teatrino che ha animato la scena con nuova vivacità. Clima disteso, insomma, malgrado l’avvicinarsi della finale: che è già arrivata per i giovani, con la vittoria di Tony Maiello e il premio della critica a Nina Zilli.

Ma l’attesa è per i big, i giovani sono apparsi come in ombra: benché la serata si sia conclusa con una esibizione dei Tokio Hotel, per un profano non memorabile, ma entusiasmante per la massa delle ragazzine urlanti in sala. E si sono ben delineati, in questa serata, i due mondi che nel festival si sono opposti: quello dei giovani, sostenitori dei concorrenti emersi nei talent-show, e quello dei meno giovani, per i quali i nomi di richiamo hanno rappresentato una garanzia. Il che non è risultato dalle serate, ma si è reso evidente nella miriade di interventi che hanno percorso senza sosta le trasmissioni di tutte le reti tv e i blog del web, trattando di Sanremo o intervistando chi del festival ha fatto parte in qualche misura. Segno evidente di una trasversalità che ha mantenuto il festival vecchiotto sulla riva dell’attualità e ne garantisce, c’è da scommetterci, una vitalità di lunga portata nel prossimo futuro.

Mirella Poggiaiini

 

 

 

 

 

 

19 Febbraio 2010

TERZA SERATA

Scanu e il principe ripescati

Pupo-Emanuele Filberto e Luca Canonici e Valerio Scanu sono in finale. Per i Giovani passano Tony Maiello e, con gran sollievo di Raiuno, Jessica Brando che, per i calcoli sbagliati della scaletta, essendo minorenne, non aveva potuto esibirsi dal vivo, visto che avrebbe dovuto salire sul palco dopo la mezzanotte. Per raccogliere i voti è stata sufficiente la messa in onda del video delle prove.

La serata organizzata per festeggiare i 60 anni del Festival ha messo insieme grandi canzoni, verdetti e quel pò di giallo che al festival non manca mai. Che Valerio Scanu venisse ripescato era più che prevedibile, tanto più che stasera cantava insieme ad Alessandra Amoroso e il popolo di "Amici" era chiamato alla mobilitazione. Meno scontato il ripescaggio di Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici, accolto dai fischi della platea dell'Ariston.

La serata è vissuta degli omaggi che alcuni protagonisti della italiana hanno fatto alle canzoni che rappresentano la storia del festival. Fiorella Mannoia, elegante come sempre, si è mossa tra "E se domani" (1964) e i Negramaro di "Estate"; Miguel Bosè ha riletto "Non ho l'eta". Edoardo Bennato ha dato una veste rock a "Ciao amore ciao", ultimo atto della carriera di Luigi Tenco; Massimo Ranieri ha

ottenuto un trionfo personale con "Io che non vivo senza te" di Pino Donaggio e la sua "Perdere l'amore"; Carmen Consoli è tornata indietro fino a "Grazie dei fiori" e poi ha accolto Nilla Pizzi, giustamente omaggiata dal festival all'età di 91 anni.

Riccardo Cocciante ha dilatato i suoi tempi con una versione di "Nel blu dipinto di blu" che per i toni era l'opposto del rivoluzionario swing di Modugno, Francesco Renga era perfettamente a suo agio con "La voce del silenzio" e "L'immensita".

GLI ASCOLTI. Sempre alti gli ascolti del Festival di Antonella Clerici. Ieri, nella terza serata, dedicata ai 60 anni della kermesse la media ponderata è stata di 10 milioni e 5 mila telespettatori con il 46% di share. Poco più di un punto in meno del Festival di Paolo Bonolis, l'anno scorso, che aveva avuto una media ponderata del 47,17% di share. Anche se la terza serata del Festival di Bonolis era finito all'1,26 e ieri la Clerici ha concluso alle 0,58.

 

 

 

 

19 Febbraio 2010

L'Indice di Mirella Poggialini

Una sobria parentesi nostalgica

Serata della memoria, per una Antonella Clerici più sicura e meno infagottata, rinfrancata dall’intonazione tutta musicale che ha visto celebrare i sessant’anni del Festival con le canzoni più amate, proposte da cantanti che Sanremo ha ospitato lungo il tempo.

Canzoni di una volta contro le canzoni di oggi, presenti soltanto nel "ripescaggio" che ha visto, in una tempesta di sonori fischi, il recupero di Valerio Scanu e anche del Filiberto e soci, ahimé da sentire ancora. E quindi un Sanremo più Sanremo, senza ospiti stravaganti o incursioni a maiuscole: in quella che è stata definita senza originalità "la festa della musica" si sono allineate le "canzoni leggendarie", spesso interpretate in modo soggettivo dai cantanti VIP che le hanno presentate, in brevi recital personali.

Gran successo di Elisa e di Massimo Ranieri, salutato con una lunga ovazione: e apparizione di Nilla Pizzi, sorretta da Carmen Consoli e seguita da valletti per un lungo strascico nero e pleonastico. Un momento di affettuosa attesa, per la novantunenne regina del Festival, e di silenzioso turbamento, in sala, per i segni di impaccio nei quali la lunga età si mostrava impietosa.

E va notato quanto sia stata provvidenziale la semplice e gentile comprensione della Clerici nel dominare la situazione. Tante canzoni, dunque, in una galleria di personaggi che hanno fatto brontolare i più giovani ("Uffa!) e scuotere la testa ai più anziani ("Era meglio risentirle come erano cantate allora!"). Ma, in verità, una doverosa testimonianza di quanto il Festival, nella sua costante selezione, abbia caratterizzato il gusto degli spettatori, allineando una galleria di successi che sono ancora vivi nella memoria, segnando per ognuno date ed emozioni.

Come nelle serate precedenti, i giovani sono stati relegati all’ultima mezz’ora: e la quindicenne Jessica Brando è stata proposta in un filmato, perché era scoccata la mezzanotte: il che non le ha impedito di esser premiata, con Tony Maiello, con l’ammissione alla selezione della quarta serata. Emozioni e memorie, rievocazioni e nostalgie, insomma: alle quali hanno fatto riscontro l’annuncio della maternità di Giorgia, in apertura, e la breve conversazione tutta materna delle neomamme Clerici ed Elisa: a segnare un parentesi augurale in una serata dedicata al passato, sulla scia di motivi che la platea ha spesso intonato in coro, con nuova e spontanea partecipazione.

E’ questo il vero Festival, non tenendo conto dei giovani relegati in coda? O è stata soltanto una parentesi doverosa, in cui la canzone ha battuto lo spettacolo, pronto a ritornare vigoroso per accendere la curiosità foriera di ascolti nelle ultime due serate? Quel che va rilevato, analizzando le reazioni ai risultati, è quanto sia importante il senso della "gara" e come il televoto, come si è visto nei ripescaggi, indichi la volontà di partecipazione del pubblico, al di là delle ipotizzabili manovre editoriali per voti "di massa". E la valutazione dei pregi e dei meriti si affianca, in un ideale totalizzatore, all’attesa dei risultati, nella quale il concetto di "eliminazione", nato con i reality, ha messo solide radici.

Mirella Poggialini

 

 

Sanremo2010

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19 Febbraio 2010

L'Indice di Mirella Poggialini

Una sobria parentesi nostalgica

Serata della memoria, per una Antonella Clerici più sicura e meno infagottata, rinfrancata dall’intonazione tutta musicale che ha visto celebrare i sessant’anni del Festival con le canzoni più amate, proposte da cantanti che Sanremo ha ospitato lungo il tempo.

Canzoni di una volta contro le canzoni di oggi, presenti soltanto nel "ripescaggio" che ha visto, in una tempesta di sonori fischi, il recupero di Valerio Scanu e anche del Filiberto e soci, ahimé da sentire ancora. E quindi un Sanremo più Sanremo, senza ospiti stravaganti o incursioni a maiuscole: in quella che è stata definita senza originalità "la festa della musica" si sono allineate le "canzoni leggendarie", spesso interpretate in modo soggettivo dai cantanti VIP che le hanno presentate, in brevi recital personali.

Gran successo di Elisa e di Massimo Ranieri, salutato con una lunga ovazione: e apparizione di Nilla Pizzi, sorretta da Carmen Consoli e seguita da valletti per un lungo strascico nero e pleonastico. Un momento di affettuosa attesa, per la novantunenne regina del Festival, e di silenzioso turbamento, in sala, per i segni di impaccio nei quali la lunga età si mostrava impietosa.

E va notato quanto sia stata provvidenziale la semplice e gentile comprensione della Clerici nel dominare la situazione. Tante canzoni, dunque, in una galleria di personaggi che hanno fatto brontolare i più giovani ("Uffa!) e scuotere la testa ai più anziani ("Era meglio risentirle come erano cantate allora!"). Ma, in verità, una doverosa testimonianza di quanto il Festival, nella sua costante selezione, abbia caratterizzato il gusto degli spettatori, allineando una galleria di successi che sono ancora vivi nella memoria, segnando per ognuno date ed emozioni.

Come nelle serate precedenti, i giovani sono stati relegati all’ultima mezz’ora: e la quindicenne Jessica Brando è stata proposta in un filmato, perché era scoccata la mezzanotte: il che non le ha impedito di esser premiata, con Tony Maiello, con l’ammissione alla selezione della quarta serata. Emozioni e memorie, rievocazioni e nostalgie, insomma: alle quali hanno fatto riscontro l’annuncio della maternità di Giorgia, in apertura, e la breve conversazione tutta materna delle neomamme Clerici ed Elisa: a segnare un parentesi augurale in una serata dedicata al passato, sulla scia di motivi che la platea ha spesso intonato in coro, con nuova e spontanea partecipazione.

E’ questo il vero Festival, non tenendo conto dei giovani relegati in coda? O è stata soltanto una parentesi doverosa, in cui la canzone ha battuto lo spettacolo, pronto a ritornare vigoroso per accendere la curiosità foriera di ascolti nelle ultime due serate? Quel che va rilevato, analizzando le reazioni ai risultati, è quanto sia importante il senso della "gara" e come il televoto, come si è visto nei ripescaggi, indichi la volontà di partecipazione del pubblico, al di là delle ipotizzabili manovre editoriali per voti "di massa". E la valutazione dei pregi e dei meriti si affianca, in un ideale totalizzatore, all’attesa dei risultati, nella quale il concetto di "eliminazione", nato con i reality, ha messo solide radici.

Mirella Poggialini

 

 

 

 

18 Febbraio 2010

SECONDA SERATA

Eliminati Valerio Scanu e i Sonohra

La prima volta di una regina al festival, le ballerine del Moulin Rouge, persino il 3D di Avatar, l'eliminazione nel girone Artisti di Valerio Scanu, uno dei favoriti della vigilia, e dei Sonohra. La seconda puntata del Sanremo di Antonella Clerici ha arricchito con qualche "effetto speciale" la gara che stasera ha visto il debutto dei Giovani con il passaggio alla finale di Luca Marino e Nina Zilli.

Si sono riascoltate le canzoni degli artisti che avevano superato la selezione di ieri. Confermati i valori in campo con Malika Ayane a svettare su tutti per classe, originalità e la sua interpretazione di "Ricomincio da qui". Irene Grandi è stata più convincente di ieri con la sua forte presenza scenica e l'energia della "Cometa di Halley" un hit potenziale, Simone Cristicchi divertente con "Meno male", Fabrizio Moro in chiave reggae con "Questa è la mia vita", la talentuosa Noemi con "Per tutta la vita", Enrico Ruggeri sicuro con "La notte delle fate", Irene Fornaciari scalza con i Nomadi e "Il mondo piange", Povia con "La verità", Marco Mengoni pieno di energia con la melodrammatica "Credimi ancora".

Sorprende l'eliminazione di Valerio Scanu che domani si giocherà il ripescaggio con il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici, Toto Cutugno, Nino D'Angelo-Maria Nazionale e i Sonohra. Domani il giudizio è al 50% tra l'orchestra e al 50% con il televoto che è il punto di forza di Scanu.

Per i Giovani Nina Zilli sembra un talento sicuro, un'interprete di forte personalità dalla vocazione black come dimostra la sua "L'uomo che amava le donne".

Gli ascolti. Scongiurato il calo fisiologico di ascolti che di solito avviene nella seconda serata e vola oltre 10 milioni. La media ponderata, ieri, è stata di 10 milioni 163 mila spettatori con il 43,88% di share, più della media ponderata di share della seconda serata del Festival di Bonolis che aveva fatto il 42,63% e con oltre 11 punti di share in più della seconda serata del Festival di Baudo del 2008 (media ponderata 32-33%).

 

 

 

 

 

18 Febbraio 2010

L'Indice di Mirella Poggialini

La Clerici ci mette il cuore ma non basta

Una volta sarebbero state le televisioni ad andare dalla regina, con ossequio: ora è una regina, Rania di Giordania, ad apparire sul palco del Festival per una lenta e impacciata intervista che Antonella Clerici imposta con dichiarata familiarità, dopo un bacetto-bacetto che avrebbe fatto irrigidire, immaginiamo, Elisbetta II.

Ma tant’è: il Festival, evento cosmico, apre a ogni possibilità, anche alle domande sulla vita amorosa della sovrana, al suo legame con il marito ("molto forte…ma un po’ di gelosia, sì, c’è") e alla conclusione entusiasta di Antonella: "Lei è proprio una di noi!". Ci si dilunga, in questi dettagli tra il goffo e l’ingenuo, perché la seconda serata è stata una lunga e lenta discesa verso il nulla, quanto mai faticosa da seguire nel meccanico susseguirsi di cantanti annunciati con professionale sintesi priva di calore, senza tocchi originali o momenti di spontaneità non condizionati dalla convenzione.

Vestita anche peggio di ieri. evidentemente stanca a metà della serata, la Clerici ha cercato impavida di reggere la fatica della ricerca di un calore che l’ambiente non favoriva: ha ballicchiato (mescolandosi alle danzatrici del Moulin Rouge e azzardando una spaccata micidiale), canticchiato, tentato battute che cadevano nel vuoto, si è perfino appollaiata pesantemente sulle ginocchia del presidente nel pasticciato annuncio di un suo giochino all’Avatar combinato malissimo con un’inutile ospite, Michelle Rodriguez. Niente da fare. Franando come le montagne che in questi giorni hanno riempito di orrore i telegiornali, la serata si è trascinata da una canzone a un’altra, con la vivacità di una "Domenica in" ibernata: e alla fine, solo le eliminazioni (di tre dei giovani e di due big) hanno dato qualche tocco vitale allo spettacolo, con la eco di applausi e fischi, mentre Antonella evidentemente soffriva nel dare i nomi degli esclusi.

Ma non sono bastati buon cuore e professionalità per salvare una serata spenta e lenta, che sembrava la replica di mille altre già viste in consimili programmi di gare canore non coronati dal fascino di Sanremo. Senza autori e senza regia, in una scenografia austera e statica, priva di una amichevole spalla alla quale appoggiarsi, la conduttrice ha fatto quel che poteva, ma non è bastato. Con uno sbadiglio di sollievo, la dichiarazione patetica sulla puntualità della chiusura ("Mantengo quel che ho promesso, sono le 24 e trenta!") è apparsa un annuncio atteso e provvidenziale. E domani?...

Mirella Poggialini

 

 

CORRIERE della SERA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.corriere.it

2010-02-23

la rai ha guadagnato 2.705.212,50 euro

Quei 50 minuti che hanno deciso il festival

Il quotidiano "Avvenire" pubblica i tabulati del televoto: trio in testa fino alle 23.12. Poi il rush finale: cambia tutto

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Sanremo Live Blog di Renato Franco e Andrea Laffranchi

Diretta finale anticipata - Si parte alle 20.40

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Fegiz Files Mario Luzzatto Fegiz

defilippi-man e il trio ma chi se ne frega...

1. ARISA

"Malamorenò"

2. MALIKA AYANE

"Ricomincio da qui"

3. SIMONE CRISTICCHI

"Meno male"

4. TOTO CUTUGNO

"Aeroplani"

5. NINO D’ANGELO

"Jammo jà"

6. IRENE GRANDI

"La cometa di Halley"

7. FABRIZIO MORO

"Non è una canzone"

8. IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

"Il mondo piange"

9. NOEMI

"Per tutta la vita"

10. POVIA

"La verità"

11. PUPO, EMANUELE FILIBERTO con il tenore Luca Canonici

"Italia amore mio"

12. ENRICO RUGGERI

"La notte delle fate"

13. VALERIO SCANU

"Per tutte le volte che"

14. SONOHRA

"Baby"

15. Da X FACTOR: MARCO MENGONI

"Credimi ancora"

1. Nicolas Bonazzi

"Dirsi che è normale"

2. Jessica Brando

"Dove non ci sono ore"

3. Broken Heart College

"Mesi"

4. Mattia De Luca

"Non parlare più"

5. La fame di Camilla

"Buio e luce"

6. Luca Marino

"Non mi dai pace"

7. Jacopo Ratini

"Su questa panchina"

8. Romeus

"Come l'autunno"

9. Tony

"Il linguaggio della resa"

10. Nina Zilli

"L'uomo che amava le donne"

MILANO - Il trio di Emanuele Filiberto, Pupo e Luca Canonici stava per vincere il festival di Sanremo. I misteri della finale sono svelati dal quotidiano Avvenire, che pubblica i tabulati del televoto (che la Rai non ha divulgato). Alle 23.12 di sabato Emanuele Filiberto & Co. risultavano vincitori con 212.482 voti, il 32,95% di tutte le preferenze espresse dal pubblico. Ma durante il televoto, rimasto aperto fino alle 00.32 e 58 secondi, al trio si aggiungono solo 1.384 voti in più, mentre Valerio Scanu ne raccoglie 96.517 in aggiunta a quelli già accumulati prima. Quindi Scanu vince con 235.105 televoti (37,01% dei votanti).

L'ANDAMENTO DEI VOTI - Dopo la prima sera di televotazioni da casa, scrive Gigio Rancilio su Avvenire, Valerio Scanu era primo con 233.092 voti, Pupo, Emanuele Filiberto e Canonici secondi con 204.679 voti e Nino D’Angelo terzo con 94.042. Quarti Sonohra, quinto Toto Cutugno. Così Scanu e il trio, eliminati dalla giuria demoscopica, sono rientrati in gara. E si passa a venerdì: con i televoti arrivati tra le 21.22 e le 23.21 Pupo e il principe erano primi con 141.384 voti, seguiti da Scanu con 110.029 e da Marco Mengoni con 39.478. In fondo alla classifica c’erano Enrico Ruggeri e Fabrizio Moro, eliminati. Sabato sera i voti dei telespettatori, arrivati dalle 20.43 alle 23.12, hanno creato questa situazione: Pupo primo con 212.482 preferenze, Valerio Scanu secondo con 135.588 voti, Marco Mengoni terzo con 80.287. Seguono Povia, Arisa, Irene Fornaciari e i Nomadi, Noemi, Malika Ayane, Irene Grandi, Simone Cristicchi. Dunque alle 23.12 di sabato Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici per i televotanti avevano vinto il festival, con il 32,95% delle preferenze espresse da casa.

QUASI TRE MILIONI - Ma a quel punto scatta il rush finale, con i soli voti del pubblico. E tutto si rovescia. Sono le 23.39 e 52 secondi: il televoto resta aperto fino alle 00.32 e 58 secondi. In 53 minuti il trio ottiene solo 1.384 voti in più, mentre Scanu ne raccoglie ben 96.517 in aggiunta a quelli già accumulati. Così il 19enne ha vinto il festival: dai telefoni fissi riceve 56.066 voti, dai cellulari 180.039. Pupo & Co. ne raccolgono 113.284 dai fissi e 100.582 dai cellulari. A Mengoni ne vanno 34.866 dai fissi e 153.047 dai cellulari. Il televoto, conclude il quotidiano della Cei, si è dimostrato ancora una volta un ottimo business per la televisione. In totale sono stati espressi 3.606.950 televoti, al costo di 0,75 euro l'uno. Il totale è di 2.705.212,50 euro.

Redazione online

23 febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2010-02-21

il codacons chiede il sequestro dei tabulati

Polemica sul televoto: "Va cambiato"

La Rai si difende: funziona benissimo

Mazzi: favorisce artisti che appartengono a determinate zone. Mazza: rifletteremo, ma la gente ama partecipare

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Sanremo Live Blog di Renato Franco e Andrea Laffranchi

Diretta finale anticipata - Si parte alle 20.40

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Fegiz Files Mario Luzzatto Fegiz

IL TELEVOTO DEGLI ADOLESCENTI : RAI SVEGLIATI!!!!!

1. ARISA

"Malamorenò"

2. MALIKA AYANE

"Ricomincio da qui"

3. SIMONE CRISTICCHI

"Meno male"

4. TOTO CUTUGNO

"Aeroplani"

5. NINO D’ANGELO

"Jammo jà"

6. IRENE GRANDI

"La cometa di Halley"

7. FABRIZIO MORO

"Non è una canzone"

8. IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

"Il mondo piange"

9. NOEMI

"Per tutta la vita"

10. POVIA

"La verità"

11. PUPO, EMANUELE FILIBERTO con il tenore Luca Canonici

"Italia amore mio"

12. ENRICO RUGGERI

"La notte delle fate"

13. VALERIO SCANU

"Per tutte le volte che"

14. SONOHRA

"Baby"

15. Da X FACTOR: MARCO MENGONI

"Credimi ancora"

1. Nicolas Bonazzi

"Dirsi che è normale"

2. Jessica Brando

"Dove non ci sono ore"

3. Broken Heart College

"Mesi"

4. Mattia De Luca

"Non parlare più"

5. La fame di Camilla

"Buio e luce"

6. Luca Marino

"Non mi dai pace"

7. Jacopo Ratini

"Su questa panchina"

8. Romeus

"Come l'autunno"

9. Tony

"Il linguaggio della resa"

10. Nina Zilli

"L'uomo che amava le donne"

SANREMO - Il giorno dopo le proteste di pubblico e orchestra al teatro Ariston, tiene banco la questione del televoto (leggi il regolamento). Il direttore artistico di Sanremo Gianmarco Mazzi ribadisce di essere contrario al sistema di votazione da casa: "È in apparenza il sistema più democratico e giusto, ma nella realtà non lo è. - spiega - Favorisce determinati artisti che appartengono a determinate zone di Italia. Chi verrà dovrà fare modifiche, si dovrà lavorare a un sistema nuovo". Caso vuole che i vincitori delle ultime due edizioni siano entrambi sardi, Marco Carta e Valerio Scanu. A proposito dell'atteggiamento dell'orchestra Mazzi aggiunge: "Non l'ho apprezzato, i musicisti devono essere dei professionisti. Anche se l'ho interpretato come un atteggiamento protettivo nei confronti di Malika e mi auguro sia così".

MAZZA: RIFLETTEREMO - Soddisfatto il direttore di Raiuno Mauro Mazza: "Missione compiuta, ci fa piacere questo successo degli ascolti. Certo, su altre cose rifletteremo. Come sul sistema di voto, anche se siamo convinti che parte della grande partecipazione del pubblico è dovuto anche all'interazione diretta". La stessa conduttrice Antonella Clerici si è detta soddisfatta della serata (proteste comprese) anche se non contenta dell'esito del televoto.

"HA SEMPRE FUNZIONATO" - Antonio Azzalini, capostruttura di Raiuno, replica a Mazzi che "il televoto ha sempre funzionato" e che Valerio Scanu è riuscito ad avere la meglio sul trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici solo negli ultimi minuti: l'ultima esecuzione del brano "Per tutte le volte che" gli è valsa la vittoria. Tra Scanu e Pupo, aggiunge, è stato un testa a testa. Poi la svolta: quando Scanu ha cantato per l'ultima volta, è scattato il flusso forte di televoti a suo favore. Lo stesso è stato per il trio, ma con un flusso di portata inferiore. Azzalini ha poi replicato all'ipotesi che ci sia stato un inceppo nel sistema: "Non è andato in tilt, ha funzionato sempre, sono invece cambiati i flussi. Con il variare dell'orario la platea diminuisce e i flussi mutano". E ha respinto il sospetto che diversi voti assegnati tramite sms siano stati respinti automaticamente.

CODACONS: SEQUESTRARE VOTI - Sul piede di guerra il Codacons che, assieme all'Associazione utenti radiotelevisivi, ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che siano collegate ad agenzie specializzate. La Guardia di Finanza - chiede il Codacons- dovrà verificare anche se le società private che gestiscono il televoto abbiano interessi o rapporti economici con alcuni dei partecipanti alla gara.

Redazione online

21 febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

costanzo porta sul palco tre operai di termini imerese e interpella bersani e scajola

Valerio Scanu è il vincitore di Sanremo

Pubblico in rivolta per gli eliminati

Secondo posto per Emanuele Filiberto & Co., Mengoni terzo. L'orchestra straccia gli spartiti, fischi del pubblico

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Sanremo Live Blog di Renato Franco e Andrea Laffranchi

Diretta finale anticipata - Si parte alle 20.40

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Fegiz Files Mario Luzzatto Fegiz

'do ut des' tra Sanremo e Amici, dubitare è lecito:troppe coincidenze

1. ARISA

"Malamorenò"

2. MALIKA AYANE

"Ricomincio da qui"

3. SIMONE CRISTICCHI

"Meno male"

4. TOTO CUTUGNO

"Aeroplani"

5. NINO D’ANGELO

"Jammo jà"

6. IRENE GRANDI

"La cometa di Halley"

7. FABRIZIO MORO

"Non è una canzone"

8. IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

"Il mondo piange"

9. NOEMI

"Per tutta la vita"

10. POVIA

"La verità"

11. PUPO, EMANUELE FILIBERTO con il tenore Luca Canonici

"Italia amore mio"

12. ENRICO RUGGERI

"La notte delle fate"

13. VALERIO SCANU

"Per tutte le volte che"

14. SONOHRA

"Baby"

15. Da X FACTOR: MARCO MENGONI

"Credimi ancora"

1. Nicolas Bonazzi

"Dirsi che è normale"

2. Jessica Brando

"Dove non ci sono ore"

3. Broken Heart College

"Mesi"

4. Mattia De Luca

"Non parlare più"

5. La fame di Camilla

"Buio e luce"

6. Luca Marino

"Non mi dai pace"

7. Jacopo Ratini

"Su questa panchina"

8. Romeus

"Come l'autunno"

9. Tony

"Il linguaggio della resa"

10. Nina Zilli

"L'uomo che amava le donne"

La Clerici (Lapresse)

SANREMO - Valerio Scanu, classe 1990, è il vincitore del sessantesimo festival di Sanremo con il brano "Per tutte le volte che". "Il vincitore più giovane per il festival più vecchio" ha commentato la Clerici dando l'annuncio. In finale il talento di Amici se l'è vista con il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici (che ha guadagnato il secondo posto con "Italia amore mio") e Marco Mengoni, vincitore di X-Factor, che si è piazzato terzo con Credici ancora".

"VERGOGNA, VENDUTI" - Forti proteste hanno accompagnato l'annuncio degli eliminati dato dalla Clerici. Orchestra, pubblico e sala stampa hanno gridato "vergogna", "venduti", "buffoni" e gli orchestrali in segno di protesta hanno accartocciato e lanciato gli spartiti. I fischi cominciano dalla platea quando viene annunciata l'esclusione di Irene Grandi, poi il pubblico contesta rumorosamente l'uscita di Simone Cristicchi. Ma l'esplosione della rabbia, anche della Sanremo Festival Orchestra, si rivela in tutta la sua potenza con l'annuncio della penultima esclusa, Malika Ayane. Il maestro Marco Sabiu dice che gli orchestrali vorrebbero rendere pubblico il loro voto (che unito al televoto dà vita al primo verdetto della serata). Quando, infine, con l'annuncio dell'eliminazione di Noemi, si capisce quali sono i tre finalisti, dalla platea partono i cori "venduti, venduti". In sala stampa la protesta viene sonoramente appoggiata con applausi e fischi.

COSTANZO E BERSANI - Arriva poi, come un deus ex machina, Maurizio Costanzo (che anticipa il suo intervento di mezz'ora per aiutare la Clerici a gestire la situazione, pur ammettendo "anch'io preferivo Arisa e Cristicchi"): è la sua prima volta a Sanremo e ne approfitta per ricordare Mike Bongiorno, "che ha condotto ben undici edizioni del festival". Quindi ha invitato sul palco tre operai di Termini Imerese: Calogero Cuccia, dipendente dello stabilimento Fiat; Antonio Tarantino, in cassa integrazione dopo aver lavorato per varie aziende nel servizio di pulizia dei cassoni; Lucia La Placa, che ha perso il lavoro ed è in mobilità (era dipendente della Ergom, poi acquisita dalla Magneti Marelli che opera per Fiat). Costanzo ha dato la parola al segretario del Pd Bersani e al ministro dello Sviluppo economico Scajola, presenti in platea. Ma il mini talk show politico fa rinascere le contestazioni: la platea fischia il segretario del Pd, che elogia l'invito dei lavoratori sul palco spiegando che "non è possibile mandarli sui tetti". Scajola gioca in casa (il suo collegio elettorale è quello di Imperia) e viene fortemente applaudito mentre dice: "Tutti i lavoratori stanno soffrendo la crisi. Per lo stabilimento di Termini Imerese dobbiamo trovare una soluzione che sia compatibile con la competitività".

D'ANGELO: UNA VERGOGNA - Durissimo il commento di Nino D'Angelo (eliminato fin dalla prima serata) alla qualificazione in finale del trio di Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con una canzone che definisce "'na chiavica". "È una vergogna. Solo in un Paese dei balocchi come l'Italia può succedere una cosa del genere. Non mi fa nemmeno rabbia, ma proprio schifo - si sfoga il cantante in un'intervista su Sorrisi.com -. Vinceranno il festival e dire che l'avevo detto già un mese fa. Sono un mago? No, sono solo uno che fa musica e che pensa che il principe non ci azzecchi niente con la canzone. Vedrete, ci prenderanno per i fondelli in tutto il mondo. Sì, certo Pupo è un amico, ma non sono d'accordo con la sua scelta. Anche a Sanremo vince il meccanismo dei reality. Un pseudo-principe che vince: lui l'esilio l'ha già fatto, ma se ci fosse un tribunale della musica ce lo rispedirebbe subito".

L'ULTIMA PUNTATA - Tra attesa per il vincitore e polemiche, in particolare sulle voci che davano per probabile una vittoria del trio Pupo-Emanuele Filiberto-Canonici più volte fischiato dal pubblico ma "ripescato" dal televoto, la puntata si è aperta con Daniel Ezralow in veste di domatore da circo che ha diretto cento bambini che hanno ballato e cantato. Antonella Clerici, in abito nero per la prima volta in questa edizione, ha dedicato la finale ai bambini, "il futuro del mondo". Ed ecco la gara: primo a calcare il palco Valerio Scanu, già da giorni super favorito per la vittoria (anche secondo il sondaggio di Corriere.it) con la sua "Per tutte le volte che", condita da qualche stonatura per l'emozione. La Clerici ha scherzato su un verso del testo: "Come si fa a fare l'amore in tutti i laghi?". "Dipende dalle stagioni" ha risposto il cantante. Prima di esibirsi l'ex concorrente di Amici ha ricevuto un biglietto di Maria De Filippi che gli faceva gli auguri. Sono seguiti altri due nomi emersi da talent show: Noemi e Marco Mengoni.

ANCORA FISCHI PER IL TRIO - È seguito un omaggio a Michael Jackson di Travis Payne, coreografo e ballerino che ha lavorato per 18 anni accanto al re del pop. Su richiesta della Clerici ha proposto il passo di danza moonwalk. E vai con le esibizioni: Povia (che ha fatto i complimenti alla Clerici "perché in questo Paese dove non c'è niente di normale hai fatto un festival normale ed efficace"); Malika Ayane, con una maglietta "Start Living Again" (iniziativa che sostiene la ricerca sulla sindrome laterale amiotrofica), ha ricevuto il premio della critica intitolato a Mia Martini e il premio della Sala stampa radio tv per la sua "Ricomincio da qui"; Irene Grandi (che ha detto di essere single). Poi è stato il momento del trio composto da Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici, fischiato per l'ennesima volta dal pubblico. Il principe ha risposto ringraziando: "I fischi ti spingono ad andare avanti, ti danno più forza". Pupo ha aggiunto: "Il primo giorno sono rimasto molto sorpreso, non mi spiegavo perché. Non era mai accaduto, eppure di festival ne ho fatti tanti, che ci fosse una contestazione così ingiustificabile. Comunque la rispetto".

CRISTICCHI E CARLA BRUNI - Tocca poi a Irene Fornaciari e i Nomadi, con "Il mondo piange": la figlia di Zucchero dice che papà le ha dato "tanti consigli: il più importante, essere onesta con il pubblico, non tradire me stessa sul palco e non mettere mai la maschera". Inevitabile alla fine di "Meno male" la domanda di Antonella Clerici a Simone Cristicchi su Carla Bruni: "Veramente hai chiesto a Carla Bruni di venire a cantare con te?". "Non so se gli italiani ne sarebbero stati felici" ha risposto Cristicchi che ha poi voluto ricordare la poetessa Alda Merini. Arisa con le Sorelle Marinetti e "Malamoreno" ha chiuso la prima parte della gara. Intermezzo con battuta hard della Clerici: dopo l'esibizione di Lorella Cuccarini coperta solo di una chitarra l'ha definita "una topolona". L'ospite internazionale è stata Mary J. Blidge, rimasta sola dopo il forfait di Tiziano Ferro: ha cantato "Each tear" e intonato con la Clerici un corale "happy birthday" per il compleanno del cantante.

BERSANI CON LA FIGLIA - Tra gli ospiti vip c'era dunque Pier Luigi Bersani (non in prima fila, per la par condicio), accompagnato dalla figlia Elisa di 26 anni. "È da sempre che gli rompevo le scatole con Sanremo. Poi quest'anno mi ha detto: "dai, andiamo"" ha raccontato la ragazza. Poi i giudizi: "Cristicchi è simpatico e trascinante, Arisa è molto brava e Malika Ayane è brava ma forse un po' troppo sofisticata per me". Elisa Bersani ha seguito il padre nel breve tour a Sanremo prima dell'inizio del festival. "Ora se riusciamo ad andare in albergo mi cambio sennò resto in jeans - ha scherzato -. Solo che poi diranno "'sti comunisti malvestiti"".

LE "PAGELLE" DEL SEGRETARIO - Il segretario del Pd, arrivando a Sanremo, ha commentato l'andamento della kermesse elogiando la conduttrice: "Fa benissimo il suo mestiere, ha interpretato un'Italia che ora ha bisogno di un po' di rassicurazione e semplicità". Poi anche lui ha formulato le sue "pagelle", criticando il brano del trio Pupo-Emanuele Filiberto-Canonici ("L'idea dello sciopero della fame se dovesse vincere non è male" ha detto riprendendo un'idea del direttore della rivista di Farefuturo Filippo Rossi) e spiegando che le sue canzoni preferite sono quelle di Irene Grandi e Simone Cristicchi. Ma si è rifiutato di immaginare il vincitore: "Un toto Sanremo? No, non ci provo nemmeno". Restando in tema musicale a chi gli chiede quale sia la canzone di Vasco più rappresentativa del Pd, Bersani risponde con sicurezza: "Scelgo "Siamo solo noi", perché in Italia noi siamo l’unica alternanza possibile a questo governo. Fatto questo, potremo dire "Vado al massimo"".

"FINCHÉ LA BARCA VA" - Il leader del Pd ha avuto anche un pensiero per il premier: "Se dovessi dedicare una canzone a Berlusconi scegliere "Finché la barca va"". Immediata la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: "A Bersani, colto dalla sindrome di Sanremo, dedichiamo, tutti in coro, "Bella ciao": il nostro addio alla sinistra riformista che se ne è andata con Di Pietro". E la deputata del Pdl Margherita Boniver: "Io gli dedico una canzone d’antan di Bobby Solo che va bene solo per lui: "Una lacrima sul viso"". Dal canto suo Bersani ha spiegato così la sua partecipazione al festival: "Non credo che sia una passerella in vista delle Regionali: credo al principio che se a uno piace la musica ed è segretario del Pd non capisco perché non possa andare a Sanremo". E ha apprezzato la presenza di una delegazione di operai di Termini Imerese: "Perché costringerli a salire sul tetto? Portiamoli a Sanremo. È molto importante che certi problemi non siano dimenticati nel momento del divertimento e che i problemi non vengano cacciati dalla visibilità".

Redazione online

20 febbraio 2010

 

 

 

 

dopo l'esibizione di venerdì con il ct della nazionale marcello lippi

Il trio del principe sale nelle quotazioni

nonostante i fischi. E monta la polemica

Mazzi su Lippi: "Non l'ho fermato, è un'icona italiana". Bersani: sciopero della fame se vince Emanuele Filiberto

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Sanremo Live Blog di Renato Franco e Andrea Laffranchi

Diretta finale anticipata - Si parte alle 20.40

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Fegiz Files Mario Luzzatto Fegiz

'do ut des' tra Sanremo e Amici, dubitare è lecito:troppe coincidenze

1. ARISA

"Malamorenò"

2. MALIKA AYANE

"Ricomincio da qui"

3. SIMONE CRISTICCHI

"Meno male"

4. TOTO CUTUGNO

"Aeroplani"

5. NINO D’ANGELO

"Jammo jà"

6. IRENE GRANDI

"La cometa di Halley"

7. FABRIZIO MORO

"Non è una canzone"

8. IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

"Il mondo piange"

9. NOEMI

"Per tutta la vita"

10. POVIA

"La verità"

11. PUPO, EMANUELE FILIBERTO con il tenore Luca Canonici

"Italia amore mio"

12. ENRICO RUGGERI

"La notte delle fate"

13. VALERIO SCANU

"Per tutte le volte che"

14. SONOHRA

"Baby"

15. Da X FACTOR: MARCO MENGONI

"Credimi ancora"

1. Nicolas Bonazzi

"Dirsi che è normale"

2. Jessica Brando

"Dove non ci sono ore"

3. Broken Heart College

"Mesi"

4. Mattia De Luca

"Non parlare più"

5. La fame di Camilla

"Buio e luce"

6. Luca Marino

"Non mi dai pace"

7. Jacopo Ratini

"Su questa panchina"

8. Romeus

"Come l'autunno"

9. Tony

"Il linguaggio della resa"

10. Nina Zilli

"L'uomo che amava le donne"

SANREMO - "Stasera vinceremo il festival? Macché, noi abbiamo già vinto il nostro festival: siamo in finale e venerdì abbiamo ottenuto il picco di spettatori. Va bene così". Emanuele Filiberto commenta così le voci che danno il trio di cui fa parte con Pupo e Luca Canonici in pole position per la vittoria finale a Sanremo. Ma insieme alla quotazioni montano anche le polemiche, soprattutto dopo gli ennesimi fischi del pubblico dell'Ariston al brano "Italia amore mio". Pier Luigi Bersani, ospite d'onore della serata finale del festival, dice di non apprezzare granché il trio del rampollo Savoia e appoggia l'idea lanciata da Filippo Rossi, direttore della rivista di Farefuturo, di uno sciopero della fame in caso di vittoria: "Non è una cattiva idea tutto sommato. Magari un panino in meno..." commenta il segretario del Pd.

ANCORA FISCHI - Il verdetto del televoto e dell'Orchestra Festival Sanremo ha dunque premiato Emanuele Filiberto & Co. sconfessando il pubblico in sala all'Ariston, che li ha fischiati ancora una volta. Sono stati invece eliminati, senza possibilità di ripescaggio, Fabrizio Moro e Enrico Ruggeri. Quest'ultimo ha detto che non intende presentare ricorso nonostante esistano gli estremi per farlo: "Molte persone mi hanno evidenziato che a termini di regolamento ci potrebbero essere i presupposti per inoltrare ricorso sull'esito della gara di venerdì - spiega il cantante -. Può darsi sia così, ma davvero la cosa non mi riguarda e pertanto ho convinto la mia casa discografica ad astenersi dal farlo". Il riferimento è alla presenza di Marcello Lippi, chiamato come padrino del trio: il ct non ha rispettato il regolamento che non consente agli artisti in gara di parlare durante l'esibizione. Gli altri cantanti che vanno in finale sono Arisa con "Malamorenò", Malika Ayane con "Ricomincio da qui", Simone Cristicchi con "Meno male", Irene Fornaciari e i Nomadi con "Il mondo piange", Irene Grandi con "La cometa di Halley", Marco Mengoni con "Credimi ancora", Noemi con "Per tutta la vita", Povia con "La verità" e Valerio Scanu con "Per tutte le volte che...". Ed è proprio Scanu, seguito da Mengoni e Ayane, il preferito dei lettori di Corriere.it come si può vedere nel nostro sondaggio su chi potrebbe essere il vincitore il festival. Il principe si attesta sul 5,3% delle preferenze.

REGOLAMENTO - Dunque Lippi ha portato un po' di scompiglio nella quarta serata. Il ct ha tranquilizzato il pubblico dicendo che non avrebbe cantato ma ha fatto un discorso introduttivo sul brano: "Sono qui perché per una canzone con questo titolo non poteva non esserci il ct della Nazionale. Qui c'è della sostanza, non ha importanza come il brano viene cantato...". Inoltre ha colto l'occasione per ricordare Franco Ballerini, ct della Nazionale di ciclismo morto recentemente in un incidente. Antonella Clerici è sembrata in difficoltà di fronte all'intervento non canonico di Lippi, mentre il pubblico in teatro ha fischiato fin dall'ingresso in scena del trio. I fischi sono aumentati, fino al ritmato "a casa, a casa". La Clerici è intervenuta invocando il regolamento e ha invitato Lippi a tacere. Poi è partito il brano "Italia amore mio" con alcune novità rispetto al pezzo originario: è stato inserita la frase "in quella notte di Berlino", con riferimento alla finale dei Mondiali di calcio 2006, mentre scorrevano le immagini della vittoria azzurra. Ma anche questo non è bastato a evitare nuove proteste del pubblico.

MAZZI: ICONA ITALIANA - "Quarta serata è sempre stata concepita come serata libera. È evidente che nessuno di noi pensava che Lippi potesse cantare. Non me la sono sentita di fermare un'icona italiana, un signore che è stato gentile a venire - si è giustificato il direttore artistico Gianmarco Mazzi -. È ovvio che non è il suo ambiente. Nel brano della canzone era normale che venisse omaggiato un ospite. Rispetto molto il regolamento ma non sono un amministratore di condominio soprattutto quando trovo artisti che si impegnano. Sono rimasto stupito che il trio Pupo- Emanuele Filiberto e Canonici siano riusciti a far venire Lippi. Io incoraggio chi si impegna molto e la libertà nelle versioni delle canzoni la ho trasmessa a tutti gli artisti in gara". E rispondendo a una domanda sull'opportunità di mandare in onda uno spot dei Raccomandati, condotto da Pupo ed Emanuele Filiberto, subito dopo l'esibizione del trio, Mazzi ha risposto: "Lo spot può avere influito forse, ma da tifoso ho la sensazione che più che Lippi, sono stati i fischi da parte di tanti suoi tifosi a spingere molti a votare per quella esibizione".

"SCIOPERO DELLA FAME" - L'ipotesi della vittoria di Emanuele Filiberto & Company trova però molti detrattori, anche nella politica. Filippo Rossi, direttore di Ffwebmagazine, rivista online della fondazione di Gianfranco Fini Farefuturo, annuncia uno sciopero della fame se "Italia, amore mio" arrivasse prima, brano definito "un inno imbarazzante, nazional-trombonesco". "Attenzione: non sarà uno sciopero della fame per protesta - avverte -. È uno sciopero che nasce dalla vergogna. Sarà uno sciopero della fame tutto culturale e soprattutto politico. Perché c'è qualcuno che deve far capire al Paese che a destra, in Italia, c'è anche altro rispetto a una retorica patriottarda e vuota. C'è qualcosa di diverso da chi si riempie la bocca di patria, religione, famiglia; qualcosa di diverso da chi si riempie la bocca di ideali e valori senza declinarli nella realtà. Lo ha detto Michele Serra: Italia amore mio riesce a rendere ridicola la destra. E allora, è da destra che bisogna reagire. Perché un inno alla patria è una cosa seria. Sciopero della fame, allora. E chi è d'accordo, segua".

"PSEUDOPATRIOTTISMO" - Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci, l'organizzazione giovanile del Pdci-Federazione della Sinistra, afferma che "lo pseudopatriottismo inscenato venerdì, peraltro contro il regolamento, è davvero un'offesa alla nostra Repubblica. È scandaloso, inoltre, che il ct della Nazionale italiana si presti a queste sceneggiate con l'unico scopo di riabilitare i Savoia agli occhi degli italiani. È evidente che la Rai ha deciso, contro il sentire del pubblico, che debba vincere il trio: purtroppo perderà la nostra Costituzione". Infine arriva una critica anche dall'associazione di telespettatori cattolici Aiart: "Con il trio Pupo-Filiberto-Canonici altro che canzone nazionalpopolare! Siamo veramente alla banalizzazione della musica - dice il presidente Luca Borgomeo -. Ma purtroppo la gente, anche per effetto della tv commerciale, è stata abituata a questo. Sinceramente riteniamo improbabili i dati sugli ascolti".

Redazione online

20 febbraio 2010

 

 

 

 

 

Avvicinato il record di Fabio fazio del 1999

Grandi ascolti per la Clerici

"Sono rimasta a bocca aperta"

50,74% di share: dato migliore dal 2000. Bersani alla serata finale: a Berlusconi dedico "Finché la barca va"

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Diretta finale anticipata - Si parte alle 20.40

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Fegiz Files Mario Luzzatto Fegiz

'do ut des' tra Sanremo e Amici, dubitare è lecito:troppe coincidenze

È la sua giornata, visto che la si attendeva dal 1999, quando Fabio Fazio aveva stabilito il record degli ascolti di Sanremo. Antonella Clerici non l'ha battuto, ma ci arrivata vicinissima: "Quando ho visto i dati sono rimasta a bocca aperta, tanto più perché la serata di venerdì è stata una grande scommessa, con un'inconsueta maniera di aprire, con Bob Sinclair". Il dato di ascolti della quarta serata è stato il migliore dal 2000: pari a 11.274.000 con il 50,74%% di share, a fronte del 47,47% di share registrato l'anno scorso da Paolo Bonolis.

RINGRAZIAMENTI E DEDICA - La conduttrice è quasi incredula del record segnato dalla quarta serata del suo festival, la più vista in termini percentuali da undici anni a questa parte, dopo il festival di Fabio Fazio del 1999. Antonella ringrazia "tutti quelli che hanno reso possibile questo risultato: il direttore di Raiuno Mauro Mazza, il direttore artistico Gianmarco Mazzi, il mio manager Lucio Presta, il capostruttura Antonio Azzalini, la squadra di autori, il reparto tecnico. Ci abbiamo tutti messo del nostro perché fosse un festival diverso, lavorandoci da agosto". Poi però il grazie speciale, facendo un'eccezione alla regola, rivolge un ringraziamento speciale al suo compagno Eddy Martens, "bersaglio di tantissime critiche ingiuste - dice la Clerici -, nonostante sia venuto qui a titolo personale per sostenermi ed è rimasto in seconda linea ad ascoltare gli attacchi". "Tante idee del mio modo di affrontare questo festival sono frutto del suo contributo - spiega la conduttrice -. Anche la puntata di venerdì è figlia di tante sue idee, personali, giovani, della sua capacità di relazionarsi con un mondo che io non conoscevo, più giovane, più avanti. E se questo festival è stato uno spettacolo più giovane è anche per merito dei suoi consigli".

BONOLIS: NO CONFRONTI - Non è mancata una (sfiorata) polemica a distanza. Al quarto giorno di raffronti sugli ascolti del festival, tutti giocati sulla "gara" tra il festival di quest'anno e l'edizione precedente, Paolo Bonolis (che ha aperto la prima puntata insieme a Luca Laurenti) ci tiene a fare qualche precisazione: "Premesso che sono felicissimo per Antonella Clerici che è un'amica, voglio invitare a non fare raffronti sui dati Auditel che non tengano conto degli orari in cui le trasmissioni si aprono e si chiudono". Bonolis sottolinea che l'edizione 2009 "era completamente diversa, con un lavoro da fare in salita e che ha portato all'ideazione di una formula che di fatto è la stessa di quest'anno". Quanto ai dati: "Mi rendo conto che fa parte del gioco ma non ha molto senso il confronto perché ogni anno è un caso a sé: altre situazioni, altre controprogrammazioni, altri ingredienti, altri precedenti. È come dire che Lucio Dalla è la versione generosa di Lucio Presta". La Clerici ha commentato così in conferenza stampa: "Non capisco cosa volesse dire Bonolis, penso che la sua sia stata una battuta. Non ho dubbi che Paolo sia contento: siamo grandi amici, non riuscirete a farci litigare". Anche il direttore Mazzi scende in campo in difesa del presentatore: "L'impianto di questo festival è frutto di una collaborazione nata con lui fin dal 2005".

ATTESA PER BERSANI - Cresce intanto l'attesa per la serata finale del festival della canzone dove è atteso il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che siederà in platea con la figlia Elisa ("Non in prima fila - spiega -. Forse in decima fila, forse nell'ultima"). A Sanremo è presente fin da lunedì Youdem, la televisione del partito democratico che ogni sera a partire da mezzanotte organizza un talk-show incentrato sul dopofestival. Al suo arrivo nella città ligure, Bersani è stato interpellato dai giornalisti e ha commentato l'andamento della kermesse, rivolgendo un elogio alla conduttrice ma escludendo un suo ingresso in politica: "Fa benissimo il suo mestiere, ha interpretato un'Italia che ora ha bisogno di un po' di rassicurazione e semplicità. Dire che il festival è lo specchio dell'Italia è una parola grossa ma per coinvolgere milioni e milioni di italiani bisogna azzeccare il taglio e significa avere incrociato qualcosa del senso comune". Bersani ha criticato il brano del trio Pupo-Emanuele Filiberto-Canonici ("L'idea dello sciopero della fame se dovesse vincere non è male") spiegando che le sue canzoni preferite sono quelle di Irene Grandi e Simone Cristicchi. Ma si è rifiutato di immaginare il vincitore: "Un toto Sanremo? No, non ci provo nemmeno".

"FINCHÉ LA BARCA VA" - Il leader del Pd ha avuto anche un pensiero per il premier: "Se dovessi dedicare una canzone a Berlusconi scegliere "Finché la barca va"". Immediata la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: "A Bersani, colto dalla sindrome di Sanremo, dedichiamo, tutti in coro, "Bella ciao": il nostro addio alla sinistra riformista che se ne è andata con Di Pietro". E la deputata del Pdl Margherita Boniver: "Io gli dedico una canzone d’antan di Bobby Solo che va bene solo per lui: "Una lacrima sul viso"". Dal canto suo Bersani ha spiegato così la sua partecipazione al festival: "Non credo che sia una passerella in vista delle Regionali: credo al principio che se a uno piace la musica ed è segretario del Pd non capisco perché non possa andare a Sanremo". E ha apprezzato il fatto che in sala ci sarà una delegazione di operai di Termini Imerese: "Perché costringerli a salire sul tetto? Portiamoli a Sanremo. È molto importante che certi problemi non siano dimenticati nel momento del divertimento e che i problemi non vengano cacciati dalla visibilità".

CLERICI IN NERO - Per la finalissima Antonella Clerici sfoggerà due abiti neri. "Antonella è una donna molto caparbia - spiega lo stilista Gai Mattiolo - è difficile farle cambiare idea. Voleva da me abiti in tinte chiare, ha scelto lei. Ha preteso capi di cui si doveva parlare nel bene o nel male. Questa sera finalmente indosserà due abiti neri. Il primo è lungo, in georgette, con scollatura a Madonna, ovvero tonda e ovale, ricamato con cristalli neri su seno vanno degradando per poi formare un disegno a vortice attorno al vestito. Le maniche sono corte, in tulle. L'altro abito è in taffetà, largo, alla Rossella O'Hara, con grande fiocco sul dietro e corpetto ricamato in cristalli neri. Lei avrebbe voluto tutti abiti così, da sogno, da ballo, come quello rosa che indossò a Sanremo nel 2005, venduto per beneficenza per i bambini del Darfur. Ma non ho voluto io per non ripetermi". Anche l'ospite internazionale, la regina del blues Mary J. Blige, indosserà un total look nero di Dolce & Gabbana.

Redazione online

20 febbraio 2010

 

 

 

 

la Lopez OSPITE INTERNAZIONALE, IN CHIUSURA I TOKYO HOTEL.. Oltre 15 milioni di spettatori

Pupo e il principe in finale tra i fischi

Il fascino di J-Lo conquista l'Ariston

Televoto contestato dalla platea: eliminati Ruggeri e Moro. Nuova Generazione: vince Tony Maiello

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Sanremo Live Blog di Renato Franco e Andrea Laffranchi

Diretta finale anticipata - Si parte alle 20.40

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Fegiz Files Mario Luzzatto Fegiz

'do ut des' tra Sanremo e Amici, dubitare è lecito:troppe coincidenze

Jennifer Lopez (LaPresse)

SANREMO - Ospiti speciali per i big, anche bizzarri e originali. Ospiti internazionali di assoluto livello, come Jennifer Lopez, che mostra fascino e bravura come ci si attendeva. Ospiti lontani dal mondo musicale, come il ct azzurro marcello Lippi. La quarta serata del festival cerca varietà e spettacolo, dopo aver già proposto nelle precedenti tre le canzoni dei big. E prepara così anche il primo verdetto della rassegna canora di quest'anno, quello della categoria Nuova Generazione. In quattro si sono disputati la vittoria e alla fine il voto premia Tony Maiello con "Il linguaggio della resa". L'esito del voto, per i big, viene anche rumorosamente contestato quando, in chiusura, arriva la decisione. Eliminati Ruggeri e Fabrizio Moro, ma più che la loro uscita viene disapprovata vistosamente la promozione di "Italia amore mio" cantata da Pupo con il principe Filiberto e Luca Canonici. Un verdetto che viene accolto dai fischi dell'Ariston.

RECORD DI ASCOLTI - E la quarta serata ha avuto un picco di 15 milioni e 624mila 775 telespettatori sintonizzati su Raiuno. Si è avuto alle 22:06 quando c'è stata la prima uscita di Jennifer Lopez. Il picco di share è stato invece del 65 per cento, registrato poco prima dell'una di notte, per l'esattezza alle 00:44, quando cioè venivano annunciati i dieci Artisti ammessi alla finale di questa sera.

Pupo, Lippi e il principe Filiberto (Ansa)

CORI PER CASSANO, OMAGGIO A BALLERINI - Quando comincia la rassegna dei big, tra i primi ci sono proprio Pupo ed Emanuele Filiberto. Ripescati nella terza serata, non senza sorpresa, salgono sul palco accompagnati dal ct azzurro Marcello Lippi. Ci sono anche dei fischi ed è difficile capire bene a chi sono diretti. Il brano "Italia amore mio" non aveva certo raccolto unanimi consensi, ma anche Lippi può essere un bersaglio, visto che da queste parti i fan di Cassano (ospite la prima sera) sono numerosi. E si fanno sentire, con cori per il giocatore della Samp. Lippi tranquillizza tutti sul fatto che non avrebbe cantato (ma chissà, avrebbe potuto provare: non avrebbe fatto peggio del principe Filiberto) e spiega il motivo della sua presenza: fare un omaggio pubblico al collega del ciclismo Franco Ballerini, morto il 7 febbraio scorso per un incidente in un rally scomparso prematuramente. L'appllauso cancella proteste e fischi. E il ct azzurro dà appuntamento a tutti per giugno, con il Mondiale. Come pupo aveva promesso ancora prima del festival, il testo della canzone è variabile. E infatti cambia: via l'accenno all'esilio, dentro parole sul Mondiale vinto in Germania dagli azzurri.

JENNIFER SUPERSTAR - Canta e balla, con professionalità e qualità. Jennifer Lopez, artista universale, attrice e cantante, personaggio da copertina, non può che apparire un gradino sopra il livello del Festival. A lei e a suoi ballerini sono affidati due spazi nella serata, il primo sulle note di "Jenny from the block", il secondo con un medley dei suoi hit. Alla fine del primo "blocco" una chiacchierata con Antonella Clerici nella quale rivela che i suoi figli cresceranno come lei che è nata nel Bronx e che per venire a Sanremo ha affittato un piano del migliore hotel di Montecarlo. Il suo segreto? "Più che il corpo conta quello che si ha dentro", per essere sani bisogna "ballare due o tre volte a settimana". E aggiunge: "essere sexy" non dipende "dalle misure", il suo lato "b" e le sue gambe non sono assicurate. L'attesa della superospite in giornata era stata deluso. Ha fatto ovviamente le prove ma ha saltato la conferenza stampa e il direttore Mazzi aveva cercato di spiegare che "è così che fanno le dive". Ma è anche nell'aria la consueta polemica sull'ammontare del compenso.

PARENTESI DISCO - Una parentesi "disco" è affidata un Dj di fama mondiale: Bob Sinclair con la sua consolle, accompagnato da una voce black e due ballerini di break dance. Sul finire fa irruzione il comico di 'Zelig' Giovanni Vernia, noto proprio per l'imitazione del "discotecaro" sballato, che cerca "Dj Vessicchio". Entra in scena anche Antonella Clerici che gioca a fare la perplessa di fronte alle battute demenziali di Vernia.

DANZA E FICTION - Il Festival riprende anche il filone artistocratico: dopo il Principe Emanuele Filierto e la Regina Rania di Giordania, arriva sul palco la protagonista della fiction di Raiuno sulla Principessa Sissi, Cristiana Capotondi. La Capotondi balla sul palco dell'Ariston con un principe azzurro e sul finale si uniscono al walzer anche Daniel Ezralow e Antonella Clerici, che per l'occasione indossa sull'abito un'amplissima gonna di tulle.

Cristicchi con il coro dei minatori di Santa Flora (LaPresse)

ACCOMPAGNATORI ED ELIMINAZIONI - La fantasia dei big in gara si mostra in alcuni accostamenti nella serata degli arrangiamenti insoliti dei brani, caratterizzati da ospiti sul palco. I più originali sono Malika, con la scelta chic di farsi accompagnare da Sabrina Brazzo, prima ballerina della Scala. Ma la danza sarà scelta in varie forme anche da altri, come Noemi, come lo stesso Povia, con una danzatrice bambina e la voce di Marco Masini. Simone Cristicchi, che porta all'Ariston il coro dei minatori di Santa Flora, Irene Fornaciari con il rapper Mousse T. Anche le scelte di Marco Mengoni, con i Solis String Quartet e di Arisa con la jazz band di Lino Patruno si sono fatte notare. Anche per i big, in ogni caso, non è soltanto una passerella. Arriva il momento del dentro o fuori: in dieci vanno in finale, due sono esclusi. E i "bocciati",alla fine, sono Ruggeri e Fabrizio Moro.

La gioia di Tony Maiello, vincitore per la Nuova Generazione (Ap)

LA NUOVA GENERAZIONE - Tocca ai giovani la prima vera "finale" di Sanremo, come da un po' di anni a questa parte. La sera prima della serata di chiusura il verdetto è per loro. Sono quattro quelli arrivati in finale: Jessica Brando, la 15enne che questa sera è "in orario" consentito e può esibirsi come merita, Tony Maiello, Nina Zilli e Luca Marino. Il vincitore è Maiello, 21 anni, di Castellamare di Stabia, con "Il linguaggio della resa". A Nina Zilli, con "L'uomo che amava le donne" va invece il Premio della Critica "Mia Martini", per la sezione Sanremo Nuova Generazione

I TOKYO - Subito dopo la premiazione per la Nuova Generazione arriva il momento dei Tokyo Hotel, che proprio tra i giovanissimi hanno i loro numerosissimi fan. Le più fedeli e rumorose ammiratrici si erano accalcate fuori dall’Ariston già dalla mattina. Il brano che propongono è "World behind my wall". E chiudono di fatto la quarta serata, prima del verdetto sugli ultimi due eliminati tra i big.

Redazione online

 

 

Sanremo, Costanzo e la sala stampa

Tra i giornalisti musicali, ci sono gli amici di Maria e gli amici di Morgan: lui è l’ideale per conciliare le 2 fazioni

A fil di rete

Sanremo, Costanzo e la sala stampa

Tra i giornalisti musicali, ci sono gli amici di Maria e gli amici di Morgan: lui è l’ideale per conciliare le 2 fazioni

Maurizio Costanzo e il direttore artistico del Festival, Gianfranco Mazzi (Ansa)

Maurizio Costanzo e il direttore artistico del Festival, Gianfranco Mazzi (Ansa)

Chi ha avuto l’idea di "Sanremo? Parliamone. Question time" è uno che, già dal titolo, non ama i giornalisti. Stando ai racconti dei frequentatori, la Sala stampa dell’Ariston è sempre stata considerata un ritrovo di vecchi sodali, uno di quegli appuntamenti annuali in cui si rinsaldano amicizie o inimicizie, si scambiano battute, pettegolezzi, cattiverie, si rinvigorisce lo spirito di casta. Quest’anno, sulla Sala stampa, incombe il fantasma di Maurizio Costanzo. Ogni mattina si materializza nella tradizionale conferenza stampa e, forte del suo passato, conduce le danze. Per dire: le domande le fa lui. Ma non si accontenta: una mattina ho temuto per la mia amica Alessandra Comazzi. Stava per farla cantare, se non fosse prontamente intervenuto Gabriele Ferraris a ricordare che il compito dei giornalisti è altro. Eh, non ci sono più le sale stampa di una volta. Costanzo è lì soprattutto per incutere timore e rispetto, per mettere un po’ di soggezione e smussare domande troppo impertinenti. In questo genere di cose è imbattibile.

Mi dicono che fra alcuni giornalisti musicali ci siano due fronti: gli amici di Maria e gli amici di Morgan. I primi seguono con molta attenzione "Amici" della De Filippi (Mediaset), i secondi "X Factor" (Rai). Costanzo è l’ideale per conciliare le due fazioni: in quanto marito, in quanto sotto contratto con Viale Mazzini. Del resto questa è sempre stata la sua maestria: giocare su più sponde. Per non farsi mancare nulla, oltre alle mille rubriche, ne tiene una nuova al Gierreuno, quello delle 8, il più importante. Il tono è leggermente catacombale, ma di questi tempi la raucedine fa cattivi scherzi. Visto che è lì, non farà mancare i suoi consigli agli amici autori Cesare Lanza e Simona Ercolani (uno di destra e l’altra di sinistra). Parliamone. Basta trasformare i princìpi in principi e il festival è salvo.

di Aldo Grasso

19 febbraio 2010(ultima modifica: 20 febbraio 2010)

 

 

 

 

 

polemica su jessica brando: non può esibirsi perché È passata la mezzanotte

Passano Scanu e il trio del principe

La promessa 15enne non sale sul palco

Vanno in finale l'eroe di "Amici" ed Emanuele Filiberto, ancora fischiato. Cutugno canta con Belen. Share al 46%

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Sanremo Live Blog di Renato Franco e Andrea Laffranchi

Diretta finale anticipata - Si parte alle 20.40

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Fegiz Files Mario Luzzatto Fegiz

'do ut des' tra Sanremo e Amici, dubitare è lecito:troppe coincidenze

1. ARISA

"Malamorenò"

2. MALIKA AYANE

"Ricomincio da qui"

3. SIMONE CRISTICCHI

"Meno male"

4. TOTO CUTUGNO

"Aeroplani"

5. NINO D’ANGELO

"Jammo jà"

6. IRENE GRANDI

"La cometa di Halley"

7. FABRIZIO MORO

"Non è una canzone"

8. IRENE FORNACIARI feat. NOMADI

"Il mondo piange"

9. NOEMI

"Per tutta la vita"

10. POVIA

"La verità"

11. PUPO, EMANUELE FILIBERTO con il tenore Luca Canonici

"Italia amore mio"

12. ENRICO RUGGERI

"La notte delle fate"

13. VALERIO SCANU

"Per tutte le volte che"

14. SONOHRA

"Baby"

15. Da X FACTOR: MARCO MENGONI

"Credimi ancora"

1. Nicolas Bonazzi

"Dirsi che è normale"

2. Jessica Brando

"Dove non ci sono ore"

3. Broken Heart College

"Mesi"

4. Mattia De Luca

"Non parlare più"

5. La fame di Camilla

"Buio e luce"

6. Luca Marino

"Non mi dai pace"

7. Jacopo Ratini

"Su questa panchina"

8. Romeus

"Come l'autunno"

9. Tony

"Il linguaggio della resa"

10. Nina Zilli

"L'uomo che amava le donne"

Toto Cutugno e Belen Rodriguez (Ansa)

SANREMO - Nella terza serata Sanremo festeggia i suoi 60 anni, ma mette in scena anche la faccia più spietata della gara. I cinque big eliminati nelle prime due serate si sono giocati due posti per la finale, così come i cinque giovani. Tra i primi vanno avanti Valerio Scanu di Amici con "Per tutte le volte che" e il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici con "Italia amore mio". Bordate di fischi e urla di proteste da una larga parte del pubblico dell'Ariston all'annuncio che il ripescaggio ha premiato il trio. Tra le nuove promesse vanno in finale Jessica Brando (che non si è potuta esibire in quanto minorenne dato che era passata la mezzanotte) con "Dove non ci sono ore" e Tony Maiello con "Il linguaggio della resa". E la formula Clerici continua a dare i suoi frutti in fatto di ascolti: nella terza serata, dedicata ai 60 anni della kermesse la media ponderata è stata di 10 milioni e 5 mila telespettatori con il 46% di share. Poco più di un punto in meno del Festival di Paolo Bonolis, l'anno scorso, che aveva avuto una media ponderata del 47,17% di share. Anche se la terza serata del Festival di Bonolis era finito all'1,26 e la Clerici ha concluso alle 0,58.

CORSA AL RIPESCAGGIO - Vista la posta in gioco, tutti gli artisti hanno anticipato il numero con gli ospiti: il verdetto è stato diviso al 50% tra il televoto e l'orchestra di Sanremo. Primo a entrare in scena Toto Cutugno che ha chiamato Belen Rodriguez per riproporre "Aeroplani": lei ha cantato con una certa sicurezza, Cutugno, un veterano, ha pagato il pegno dell'emozione. Poi il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici che ha aggiunto un tocco ulteriore di melodramma a "Italia amore mio" con il quartetto di soprano Divas. "Io ci voglio credere ma se dovesse finire qui sono contento. Ho cantato il mio amore per l'Italia" aveva detto il principe dopo l'ultima prova. Quindi per lui doppia felicità. Valerio Scanu, eroe di Amici e favorito della vigilia, ha chiamato accanto a sé l'altra star del talent show di Maria De Filippi, Alessandra Amoroso: su internet c'è stata una mobilitazione per votarli: il loro duetto in "Tutte le volte che" era perfetto secondo i loro fan. I Sonohra invece si sono affidati all'esperienza di Dodi Battaglia, che ha dato all'innocua ballatina "Baby" una sterzata rock. Nino D'Angelo con Maria Nazionale ha aggiunto un ulteriore tocco folk a "Jammo Ja", il suo inno per il Sud, con Ambrogio Sparagna all'organetto e l'ensemble Le voci del Sud che provengono da tutte le regioni del Meridione.

GIORGIA ED ELISA - Tre mamme nella terza serata del festival. Antonella Clerici ha aperto la puntata facendo gli auguri a Giorgia che poche ore prima aveva partorito Samuel. Si esibiscono i cinque artisti, poi arriva un'ospite: Elisa. Altra mamma, visto che a ottobre è nata sua figlia Emma Cecile. "Sono cose fra mamme, come avete capito" dice la Clerici. Un anno fa proprio dal palco dell'Ariston l'allora conduttore Paolo Bonolis aveva annunciato la nascita di sua figlia. "Sanremo con me è stato generoso, mi ha dato tanto, molto calore. Qui ho cantato per la prima volta in italiano, ho conosciuto il grande pubblico - dice la cantante -. Sono felicissima di tornare qui per la terza volta, la seconda come ospite perché qui succede sempre qualcosa di nuovo. Per me è un festa Sanremo, qui c’è un clima di festa". Con un look alla Tom Waits, cappellaccio e gilet, la sua band sul palco e 41 ballerini, Elisa ha cantato "Luce (tramonti dell'est)" con cui ha vinto il festival nel 2001 e poi "Canzone per te", uno dei brani simbolo di Sergio Endrigo, che proprio con questo pezzo vinse nel 1968 in coppia con Roberto Carlos. Quindi ha proposto un medley con "Ti vorrei sollevare", "Anche se non trovi le parole" e "Your manifesto". Poi arriva Fiorella Mannoia, con un set tra "E se domani", uno dei pochi autentici standard della canzone italiana (cantata a Sanremo nel 1964 da Fausto Cigliano e poi diventata un classico di Mina), ed "Estate" dei Negramaro. Insieme, Elisa e la Mannoia hanno poi ricordato Mia Martini cantando "Almeno tu nell'universo".

Sanremo, la terza serata Sanremo, la terza serata Sanremo, la terza serata Sanremo, la terza serata Sanremo, la terza serata

DA BENNATO A NILLA PIZZI - Altri ospiti: Miguel Bosè ha voluto celebrare la storia di Sanremo riproponendo "Non ho l'età", il titolo che nel 1964 portò alla vittoria una sedicenne Gigliola Cinquetti. È poi la volta di Edoardo Bennato, alla sua prima volta al festival: l'ha celebrata rileggendo in chiave rock "Ciao amore ciao", l'ultimo atto della carriera di Luigi Tenco. Segue un duetto all'insegna del romanticismo tra Antonella Clerici e Massimo Ranieri sulle note di "Io che non vivo" di Pino Donaggio. Ranieri ha trasformato il suo omaggio a Sanremo in un mini recital trionfale, con "Perdere l'amore", il suo classico che vinse a Sanremo nel 1988. Ancora ricordi con Nilla Pizzi, che fa il suo ingresso sul palco note di "Grazie dei fior" nella versione di Carmen Consoli e intona un verso di "Vola colomba". La Consoli si è concessa una piccola ironia su Emanuele Filiberto: "Proporrei il ritorno della monarchia solo per avere questo bel principe sulle banconote". Riccardo Cocciante ha proposto la sua versione di "Nel blu dipinto di blu" di Modugno e poi lunghi estratti dei suoi musical "Romeo e Giulietta" e "Notre dame de Paris". Francesco Renga scatena l'ugola su due classiconi, "La voce del silenzio" e "L'immensità". Inevitabile la citazione di "Angelo", il pezzo con cui ha vinto nel 2005 scritto per sua figlia e che ha voluto dedicare a Maelle, la figlia della Clerici.

MINORENNE: NON CANTA - Tocca poi alla Nuova Generazione, ma c'è un problema. Jessica Brando, in gara con il brano "Dove non ci sono ora", non può esibirsi in diretta perché minorenne: essendo trascorsa la mezzanotte il regolamento le vieta di esibirsi. Dunque viene mandato in onda un video delle prove generali. L'esibizione della 15enne era prevista prima in scaletta ma i tempi si sono notevolmente dilatati. "È un scandalo, non è possibile - ha commentato a caldo il presidente della Fimi Enzo Mazza -. Tutti sanno che c'è questo problema, si poteva spostare un big. I giovani vengono trattati come gli ultimi reietti della musica italiana. Una serata rovinata". Antonio Azzalini, capostruttura di Raiuno per il festival di Sanremo, ha spiegato in un'improvvisata conferenza stampa notturna il motivo della decisione facendo appello alla legge sui minori in televisione: "Si rischia di finire nel penale, non è dipeso dalla nostra volontà. Sappiamo che questo la penalizza e ce ne dispiaciamo, ma non potevamo fare niente".

Redazione online

18 febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2010-02-23

 

 

 

 

 

 

 

2010-02-21

Il podio si gioca fra il trio, Marco Mengoni e Valerio Scanu

Baraonda in teatro, fischi e contestazioni dal pubblico

Vince Scanu, Pupo secondo

All'Ariston scoppia il caos

La protesta dei musicisti che stracciano gli spartiti

Tute blu sul palco, contestato Bersani

dall'inviato ALESSANDRA VITALI

Vince Scanu, Pupo secondo All'Ariston scoppia il caos

Valerio Scanu

SANREMO - Alla fine non sono arrivati primi ma hanno comunque fatto esplodere il caso. Il festival di Sanremo l'ha vinto Valerio Scanu mentre Pupo ed Emanuele Filiberto con Luca Canonici hanno conquistato il secondo gradino del podio, seguoto da Marco Mengoni. Ma era bastato, un'ora prima, che Antonella Clerici dicesse i nomi dei tre finalisti perché all'Ariston esplodesse il caos. Via Cristicchi, Arisa e la Grandi e sono fischi, via Noemi, Fornaciari e tutti gli altri e il teatro viene giù, e quando la conduttrice annuncia la bocciatura di Malika (che tuttavia conquisterà il Premio della Critica "Mia Martini") c'è la rivolta degli orchestrali: il direttore chiede di rendere pubblico il voto, loro stracciano gli spartiti e li appallottolano. Alla fine il televoto premia il ragazzo uscito dalla scuderia di Amici di Maria De Filippi (è il secondo anno consecutivo, dopo Marco Carta nel 2009) ma al trio delle contestazioni non va male, seconda postazione. Terzo, il vincitore dell'ultima edizione di X-Factor.

Tensione come non se ne vedeva da anni al festival. La Clerici un po' si perde e Maurizio Costanzo anticipa il suo ingresso in scena con tre operai della Fiat di Termini Imerese. Cerca di placare gli animi con un ricordo di Mike Bongiorno, scatta l'applauso, poi però l'intervista alle tute blu riaccende la sala, Costanzo offre il microfono al segretario del Pd Pierluigi Bersani ma quello neanche comincia (dice appena "non è possibile mandarli sui tetti...") che partono i buu. Prende il microfono il ministro Claudio Scajola - che gioca in casa, visto che Imperia è il suo collegio elettorale - che ribadisce l'intenzione del governo di trovare una soluzione per lo stabilimento Fiat e guadagna un applauso. Qualcuno prova a contestare pure lui ma è pronto l'intervento di Guido Paglia, direttore delle relazioni esterne e della comunicazione Rai, che si alza di scatto e fa un gestaccio con le mani verso l'origine del brusìo a stroncare la protesta. Stacco pubblicitario, si rientra con la banda dell'Arma dei Carabinieri che attacca la colonna sonora di Guerre Stellari. Cinque minuti dopo, l'orchestra e la Clerici intonano Le tagliatelle di nonna Pina. E' tutto così surreale.

Erano arivati in dieci alla finale sulla scia delle polemiche scatenate dall'esibizione del ct della Nazionale, Marcello Lippi, con Pupo ed Emanuele Filiberto. La prima scrematura, che ha fatto fuori sette Artisti, è toccata al giudizio combinato dell'orchestra del festival (50%) e del pubblico (50%). Serata ricca di ospiti, in parte autopromozioni Rai, come ieri con Cristiana Capotondi, presto novella Sissi in una miniserie di RaiUno. Stavolta è toccato a Emilio Solfrizzi e ai protagonisti di Tutti pazzi per amore 2, serie amata dal pubblico presto di nuovo su RaiUno, prestati a un'improbabile coreografia in stile Bollywood. E ai bambini di Ti lascio una canzone, che la Clerici riporterà su RaiUno da marzo. Si esibisce anche Lorella Cuccarini, indosso solo una chitarra bianca, costume di scena del musical Il Pianeta Proibito che sta portando in tour da un paio di mesi. Il (quasi) nude-look spinge la Clerici verso una delle sue celebri scivolate: "Ho visto il lato B di Lorella, accidenti che topolona". Un omaggio a Michael Jackson con i ballerini che stavano preparando con lui gli show di Londra della scorsa estate, poi finalmente un po' d'aria internazionale con Mary J. Blige, superstar del r'n'b.

© Riproduzione riservata ((20 febbraio 2010))

 

 

 

Ottimi ascolti anche per l'ultimo appuntamento del festival

Un punto percentuale in meno di Bonolis. Picchi del 77,34%

Finale, Clerici fa il pienone

oltre 12 milioni e 53% di share

dall'inviato ALESSANDRA VITALI

Finale, Clerici fa il pienone oltre 12 milioni e 53% di share

Antonella Clerici

SANREMO - Il festival di Antonella Clerici fa il pienone e gli ascolti dell'ultima serata confermano la tendenza positiva che ha caratterizzato questa edizione. La finalissima, con la proclamazione del vincitore Valerio Scanu, è stata vista da una media ponderata di 12 milioni 462 mila telespettatori, con il 53.21% di share. Un punto in meno rispetto all'edizione 2009, quando Paolo Bonolis, con la serata finale, aveva ottenuto una media ponderata di share del 54.24%. Il picco, del 77,34%, alle 00,48, al momento della proclamazione del primo classificato. Picco di telespettatori alle 22,13 con 15 milioni 195 mila persone davanti alla tv.

Una serata movimentata che si è conclusa con la seconda vittoria consecutiva di un cantante uscito da Amici di Maria De Filippi (nel 2009 aveva vinto Marco Carta), dopo la vittoria, nella categoria giovani, di Tony Maiello di X-Factor. A completare il trionfo del talent c'è il terzo posto di Marco Mengoni, vincitore dell'ultima edizione di X-Factor. Ma il risultato che fa più rumore è il secondo posto di Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici, ormai diventati un caso, con il pubblico spaccato a metà, contestazioni in sala e fra gli orchestrali dell'Ariston. E' chiaro che il televoto continua a premiare la popolarità e personaggi che conosce e si è abituati votare da tempo.

La finale ha avuto anche momenti tumultuosi legati all'esito delle votazioni. Per quanto riguarda la musica si possono ricordare due cose: Malika Ayane ha vinto, anzi stravinto, il Premio della Critica "Mia Martini" e quando è stata comunicata la sua eliminazione dai tre posti per la vittoria, l'orchestra è insorta come mai avvenuto prima d'ora, accartocciando gli spartiti e lanciandoli sul palco. In questi giorni le radio stanno trasmettendo soprattutto il suo pezzo e quello di Irene Grandi.

Una lunga parentesi è stata dedicata ai ragazzi e ai bambini di Ti lascio una canzone (il programma condotto da Antonella Clerici tornerà su RaiUno a marzo) e Maurizio Costanzo ha fatto il suo debutto a Sanremo intervistando tre operai di Termini Imerese. Con un siparietto del segretario del Pd Pierluigi Bersani e del ministro Claudio Scajola tra i fischi al leader dell'opposizione e gli applausi al rappresentante del governo.

Quanto agli ospiti, momento di respiro internazionale con una delle regine del r'n'b Mary J. Blidge, poi l'esibizione dei ballerini di Michael Jackson con un omaggio alla popstar scomparsa. Non sono mancate la banda dell'Arma dei Carabinieri (che ha eseguito, fra l'altro, la colonna sonora di Guerre Stellari) e un balletto di Lorella Cuccarini che, vestita solo di una chitarra, ha proposto una coreografia dal musical Il pianeta proibito che sta portando in tour per l'Italia. Un abito di scena che le ha fatto guadagnare un complimento della Clerici: Ho visto il layo B della Cuccarini... Che topolona". L'immagine ideale sulla quale far calare il sipario del festival.

© Riproduzione riservata ((21 febbraio 2010)

 

 

 

Parla il vincitore del festival, ex allievo del talent show

"Spero che questo sia un trampolino, non un punto d'arrivo"

Valerio da "Amici" all'Ariston

"Ma senza montarmi la testa"

dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI

Valerio da "Amici" all'Ariston "Ma senza montarmi la testa"

Valerio Scanu

SANREMO - Vent'anni, sardo, secondo classificato all'edizione 2008 di Amici, Valerio Scanu era un po' un predestinato. Come Marco Mengoni (vincitore dell'ultima edizione di X-Factor), proviene da quel vivaio inesauribile che sono i talent show televisivi. Per combinazione proprio da Amici, che ha prodotto pure il vincitore di Sanremo 2009, Marco Carta. Predestinato perché il televoto privilegia la tv, s'è capito, e lui più che con Pupo&co se l'è giocata col protetto di Morgan. A notte fonda, si sposta ormai come un automa dall'Ariston ai set fotografici, sballottato da agenti, uffici stampa, assistenti e discografici. Vorrebbe mangiare un boccone ma ancora c'è troppo da fare, e quasi non si rende neanche conto di quello che gli succede. "Però i miei discografici sono stati fondamentali - dice - perché i miei genitori sono potuti venire solo il primo giorno, per il resto accanto a me ci sono stati solo loro".

Valerio, quando sei stato eliminato, prima del ripescaggio, hai detto che stai antipatico perché dici quello che pensi. Ma questa vittoria sembra la prova del contrario...

" Guarda, devo moltissimo ad Alessandra (Amoroso, ndr), è stato il duetto con lei che mi ha aiutato a rientrare in gara. E' molto più amata di me. Devo ringraziare lei, ma anche tutti i miei fan, e dedico a loro questo premio, a tutti quelli che mi hanno seguito e sostenuto".

Lo scorso anno, a festeggiare Marco Carta, c'era anche Maria De Filippi. Ti sarebbe piaciuto che fosse con te sul palco?

"Maria l'ho sentita, mi ha telefonato subito dopo la vittoria, mi ha detto che era felicissima e mi ha parlato come una mamma parlerebbe con il figlio che l'ha fatta contenta facendo qualcosa di bello".

Sei un po' stordito, è stata una settimana che ti ha messo a dura prova?

"E' vero, Sanremo alla fine non è solo un'esperienza artistica, ma proprio un'esperienza di vita. E insegna molto, anche perché fare il cantante, come io vorrei, non è solo cantare e basta. C'è bisogno di molto altro. Il festival mi ha insegnato anche questo, e ho imparato a essere un po' più disponibile. Forse anche meno antipatico, tanto per tornare al discorso di prima".

Il successo con Amici, gli squadroni di fan che ti seguono costantemente, ora anche Sanremo: non sarà un po' troppo a soli vent'anni?

"Per fortuna ho i piedi ben saldi per terra, non mi sono montato la testa. E non sono venuto a Sanremo per vincere, ma per partecipare. E perché fosse un trampolino per la mia carriera. Insomma, non un punto d'arrivo, ma un punto di partenza. Speriamo".

© Riproduzione riservata ((21 febbraio 2010))

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2010-02-23

 

 

 

 

 

 

 

2010-02-22

Sanremo come l'Italia. Poteri forti e cotillon

di Roberto Brunellitutti gli articoli dell'autore

Sì, l’impero ha colpito ancora. L’Italia si è divisa in due, tra moti popolari nel paese reale ed in quello virtuale, regole infrante e ricostruite sull’altare dello spettacolo a piacimento dei potenti, numeri da esibire come trofei ma oscuri come le caverne di Altamira, il televoto come totem mistico nella fabbrica del consenso. E poi, ovviamente l’infantilismo delle tagliatelle di nonna Pina, l’autocannibalismo della peggiore tv, "il popolo sovrano" brandito come clava mediatica, la politica sbeffeggiata nei contenuti (vedi alla voce par condicio) ma esibita quand’è satrapìa.

E ancora: fascinazioni di monarchia post-moderna, ballerina, surreale e ultrakitsch, incarnata in un principe più tronista che savoiardo, un profluvio di mamme ("Volo subito dalla mia Maelle", cigolava ieri mattina Antonella Clerici nell’ultimo politburo sanremese a porte aperte), di bambine (anche quando ci va di mezzo l’eutanasia, vedi la canzone di Povia) e di buoni sentimenti. Ah, dimenticavamo i conflitti d’interessi malamente dissimulati, come la società di X Factor che organizza il televoto e manda alle due finali due cantanti legati al mondo di X Factor, senza parlare dell’onnipresenza di Amici (Canale5) e del direttore artistico Gianmarco Mazzi, già produttore di uno spettacolo di Riccardo Cocciante, la cui infinita (e tediosa) esibizione ha fatto sloggiare dal palco una quindicenne, Jessica Brando, regolarmente in gara.

IL TRIPUDIO DEI NUMERI Sanremo è lo specchio del paese, certo: uno specchio spaccato in mille pezzi, che rilancia una luce coloratissima ma sinistra. Ieri, passata la tempesta di fischi per il Savoia canterino, all’Ariston i grandi nocchieri del più cataclismatico festival della storia hanno messo in scena il tripudio dei numeri e le lacrime dei coccodrilli. Dodici milioni e 53% di share è il risultato della cabala Auditel per la gran finale: roba impressionante, ma inferiore del previsto (meno di Bonolis 2009) in considerazione dei fuochi d’artificio dell’ultima puntata, tra orchestrali furibondi che stracciano gli spartiti, ululati e fischi, eccellentissime esclusioni, Cuccarine seminude e lo spettro di una par condicio congegnata in modo tale da glorificare il ministro Scajola, presente in platea con la claque. E così, dopo Rania di Giordania, la principessa Sissi, la regina della canzone Nilla Pizzi, la regina dello spogliarello Dita Von Teese, ora lo sceneggiato sanremese è giunto alla regina degli ascolti Antonella Clerici.

Però l’imperatrice è quella che non si è vista mai, ossia Maria De Filippi: per la seconda volta di seguito viene incoronato un topolino da laboratorio uscito dalla fabbrica di Amici - questa volta Valerio Scanu, l’anno scorso Marco Carta - per la seconda volta un prodotto Mediaset fa l’asso pigliatutto nel totem Rai per eccellenza, Sanremo, diventata terra di conquista di poteri forti che stanno a cavallo tra il cosiddetto servizio pubblico e il moloch televisivo berlusconiano.

E nonostante tutto ciò, il direttor di rete, il Mazza Mauro, ostenta orgoglio aziendale: "Anche l’anno prossimo il conduttore sarà un volto Rai. Ci siamo ripresi il festival e ce lo teniamo stretto". In questo gioco di illusioni, finisce persino che il solito Mazzi scopra nuove sensibilità democratiche. "Io sono contrario al televoto, perché in apparenza è il sistema più democratico e giusto ma nella realtà non lo è". Oibò.

L’allegro Mazza dice l’opposto: "Se il festival è tornato a piacere è perché chi lo guarda vi partecipa anche". Fatto sta che Viale Mazzini non ha reso pubblici i dati relativi a numero di votanti, voti assegnati a ciascun cantante, andamento dei flussi. Né sono state dichiarate le preferenze degli orchestrali, che contribuivano per il 50% al verdetto finale. Il Codacons, dal canto suo, immagina di invalidarlo, il voto. Ma non è solo questo il problema. Ti ripetono fino alla nausea di prendere sul serio il mantra della "centralità della musica", ma poi ti spiegano che la potenza di fuoco di Amici non poteva che portare a questo risultato: è quello del talent show di Canale5 "il popolo del televoto", si esercita tutti i giorni, viene cibato da messe in onda mattutine, pomeridiane, serali, viene rilanciato da svariate piattaforme - l’analogico, il digitale, il satellite - viene irrobustito da una massiccia macchina industriale che comprende gadget, spot, dischi. Ovvio che in confronto qualsiasi altro contendente risulta gravemente penalizzato. Nel linguaggio sportivo

 

 

 

 

 

Il ginepraio dei numeri

di Maria Novella Oppotutti gli articoli dell'autore

Anzitutto, riconosciamo il merito storico di Valerio Scanu perché ha potuto contare non solo sul pubblico generazionale addestrato da anni di talent show, ma anche sul voto regionale, che gli ha consentito di battere le tre pippe (con tante scuse ad Arisa) Pupo, Filiberto e voce tenorile. Se non fosse stato per il sano campanilismo dei sardi avrebbe vinto la monarchia. Va detto che il sistema di voto di questo 60° Festival era volutamente complicatissimo per confondere i giornalisti, gli artisti, gli orchestrali e il pubblico (non a caso i numeri non sono stati resi pubblici). All’inizio hanno votato solo i componenti della giuria demoscopica in sala; poi hanno votato gli orchestrali, al 50% con il televoto. Ma nell’ultima serata il congegno si è ancor più complicato. Per definire la terna dei vincitori, hanno di nuovo votato orchestra e utenti telefonici, ma il primo è stato deciso solo dai televotanti. Del resto, in passato a Sanremo si è visto (e contestato) di tutto: cartoline, giurie nelle sedi regionali, complicati meccanismi demoscopici affidati al solito Pagnoncelli e perfino la giuria di qualità in sala, presieduta dall’incorruttibile Mike Bongiorno. E quella fu l’unica volta (2000) che vinsero davvero i migliori, gli Avion Travel, senza giustificate polemiche.

Ora invece la dissociazione tra le orecchie educate dei maestri d’orchestra e il cosiddetto gusto popolare è stata addirittura drammatica e si è espressa nella rivolta dei musicisti. Unico momento veramente bello ed educativo di questo festival. E unico esempio di indignazione estetica (ed etica) manifestato negli ultimi anni davanti agli occhi del Paese televisivo. Qualcosa che sicuramente non era stato previsto neppure dai furbissimi realizzatori di questa edizione, che si è spacciata per massaia e domestica, ma è stata tutta politica.

Magari il voto non sarà stato pilotato, ma ha dimostrato a chi continua a negarlo che la tv produce anzitutto pubblico. Lo crea e lo addestra, lo forma e lo deforma, lo nutre e lo divora. E magari lo facesse soltanto Sanremo, che da gara di canzoni è diventata una sfilata di personaggi creati in vitro per affezionare il pubblico. Cosicché la 60° edizione è stata un’interminabile lezione di arretramento nel cattivo gusto. Con il suo centro nell’invenzione da fotoromanzo del principino, preparata non dal solo Pupo, ma dallo staff "artistico" di una Rai che l’ha consentita. Una Rai talmente destrorsa da essere schifata anche dalla destra di Farefuturo, che ha minacciato lo sciopero della fame.

È vero, non è la prima volta che si piazzano i peggiori, ma c’è un limite a tutto. Vincevano canzoni vecchiotte, non i Savoia. La grottesca monarchia realmente vigente in Italia produce tentativi d’imitazione che neanche la<CF161> Settimana Enigmistica</CF>. Ma con occhio sempre attento al commercio e al portafoglio (gli ideali costano cari). Così, anni fa Berlusconi voleva strappare il festival alla Rai, comprandolo dalla disponibile giunta sanremese. Ora Mediaset non ne ha più bisogno perché si è mangiata il festival (e la tv pubblica) dall’interno, tramite suoi infiltrati e i disponibili funzionari Rai. Un bel rientro di capitali: una sorta di scudo canoro.

22 febbraio 2010

 

 

 

 

 

2010-02-21

Polemica sul televoto, il Codacons chiama le Fiamme gialle

Dopo l'inatteso risultato del festival di Sanremo, la vittoria del giovane Scanu ma soprattutto il secondo posto dei contestatissimi Pupo e Emanuele Filiberto (l'orchestra ha addirittura messo in scena una protesta lanciando gli spartiti), scoppia la polemica sul Televoto. Il Codacons, assieme all'Associazione utenti radiotelevisivi, questa mattina ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all' Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presidente Calabrò, di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al Festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che si tratti di utenze collegate ad agenzie specializzate che è noto che svolgono questo mercato.

La Guardia di Finanza - chiede il Codacons- dovrà verificare anche se le società private che gestiscono il televoto abbiano interessi o rapporti economici con alcuni dei partecipanti alla gara. "Credo davvero che il televoto abbia fatto il suo tempo - ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi - e si deve tornare ai vecchi sistemi delle giurie tecniche o al giudizio del pubblico in sala o attraverso sondaggi pubblici sui siti di musica. Gli interessi economici di produttori e sponsor che ruotano attorno a un disco o a una miss sono enormi e se si scoprirà, cosa che ci auguriamo non avvenga, che il danaro ha condizionato i televoti, scatterà il reato di truffa aggravata. Credo che la Rai farebbe bene a sospendere la proclamazione dei vincitori fino al termine degli accertamenti", conclude Rienzi.

"Sono molto contrario al televoto, l'ho sempre detto. È in apparenza il sistema più democratico e giusto ma nella realtà non lo è. Favorisce determinati artisti che appartengono a determinate zone di Italia", dice il direttore artistico del Festival, Gianmarco Mazzi. "Quest'anno è stata anche diminuita la presenza del televoto. Penso anche che il giudizio che viene espresso a fine manifestazione, la classifica ufficiale, conti fino a un certo punto e gli ultimi anni lo hanno dimostrato. Il giudizio vero per loro deve ancora cominciare" ha sottolineato Mazzi. Poi, a proposito dell'atteggiamento dell'orchestra ha spiegato: "Non ho apprezzato l'atteggiamento orchestra. I musicisti devono essere dei professionisti. Ieri non mi sono piaciuti. Anche se lo ho interpretato come un atteggiamento protettivo nei confronti di Malika e mi auguro sia così".

Il direttore di Raiuno Mauro Mazza si dice pronto a riflettere sul sistema di voto, ma spiega: "Se Sanremo è tornato a piacere è perchè chi guarda partecipa al Festival e se, nel momento finale, c'era il 77.34% di share vuol dire che chi aveva pensato di prendere parte al Festival con sms o dal telefono fisso voleva vedere come il suo voto aveva inciso sull'esito finale. Questo va salvaguardato"1.

21 febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

Caos Sanremo, vince Scanu. L'orchestra in rivolta

di Roberto Brunellitutti gli articoli dell'autore

La favola marcia di Sanremo, abitata da piccoli Frankenstein cresciuti nelle fabbriche del consenso e da una lunga teoria di principi e regine, è tenuta in vita dalla mistica potentissima e oscura del televoto. Una specie di claustrofobica dittatura televisiva, che ha portato sul podio del festival di nuovo "Amici", con il prodotto Mediaset chiamato Valerio Scanu, catapultato sull’Ariston sull’onda di un popolo di blogger e fan attaccati freneticamente ai propri cellulari, un micidiale virus capace di incoronare su una tempesta di fischi e di grida l’ultimo dei Savoia, il Pupo e il tenore con "Italia amore mio". Terzo, grazie alle larghe intese, Marco Mengoni, costruito pezzo per pezzo dal marketing Rai nelle officine di "X Factor". Una potenza di fuoco che non poteva che schiacciare la sinuosa voce vellutata e marocchina di Malika Ayane e la paradossale ironia di Simone Cristicchi, un virus infinitamente più virulento del nomadismo di Irene Fornaciari e persino del cinismo mortifero di Povia.

Sanremo è anche questo. È una finale che fa tremare il paese catodico, è la Clerici che invoca "il popolo sovrano", sono le urla dell’Ariston ("venduti, venduti!"), è l’orchestra del festival che strappa per protesta gli spartiti, sono le "Tagliatelle di nonna Pina" e la banda dei carabinieri che suona "Guerre stellari". Certo, è anche Maurizio Costanzo che accoglie sul palco tre operai di Termini Imprese e coinvolge Bersani, seduto in terza fila insieme alla figlia Elisa di 26 anni ("Sempre meglio a Sanremo che sui tetti", dice lui rivolto agli operai), è quella parte della platea che reagisce vociando, finché Costanzo fa parlare – par condicio – anche il ministro Scajola.

Il segretario del Pd, nel pomeriggio braccato da giornalisti e fotoreporter come fosse un animale raro, si è ritrovato a notte fonda al Dopofestival di Youdem a cantare insieme al popolo dei festivalieri "irregolari" del Pd un Celentano doc.

Alla fine, è una specie di tumulto mediatico arrivato a materializzarsi nei tumulti veri e propri che hanno accolto, venerdì notte, il principe Emanuele Filiberto davanti al ristorante "Da Vittorio". Un folla (un’Italia) spaccata in due, una massa ondeggiante e compressa in mezzo alla piccola piazza occupata da masse di sedicenti vip, turisti e festivalieri. "Vergogna, vergogna, vergogna!", urlavano a squarciagola da una parte, mentre dall’altra ragazzine eccitate lanciavano baci e si facevano fotografare insieme al regale rampollo e altri ancora lo sfioravano e lo baciavano (tra questi un anziano monarchico) come una divinità sbucata miracolosamente dal nulla.

I vertici della Rai parlano di "trasparenza" anche di fronte alla notizia che il televoto è gestito da un’azienda del gruppo che realizza "X Factor", dalle cui officine escono sia Mengoni che il vincitore dei giovani, Tony Maiello. Si tratta della NeoNetwork, ed è stata inglobata dalla Magnolia, la società che realizza il talent show di Rai2 nonché "L’isola dei famosi". Altro che conflitto d’interessi: come la storia dello spot dei "I raccomandati", la trasmissione con Pupo e il Principe, mandato in onda durante il festival in barba ad ogni par condicio canora, sbeffeggiata anche dalla abnorme esibizione del regale trio, ieri l’altro, insieme al ct Lippi, con sproloquio vietato dal regolamento annesso. "E’ un’icona, per questo l’ho fatto parlare", ammette il direttore artistico Mazzi, ignorando forse che le icone nazionali dovrebbero essere le prime a rispettare le regole. Che malmostosi che siamo: le favole non hanno regole. Il re lo sa bene.

20 febbraio 2010

 

 

 

 

Bersani: "Mi piace la musica, e alla sinistra dico: allarghiamo la testa"

di Roberto Brunellitutti gli articoli dell'autore

Segretario, ha visto le primarie del Dopofestival? Al momento è in testa D’Alema accoppiato al principe…

Ride). "Un principe e un re in testa. Questo dimostra che abbiamo molta gente spiritosa in giro, che c’è del buonumore, nonostante tutto".

Quando si è saputo del suo arrivo a Sanremo, lei ha detto "basta snobismi, è un modo per andare tra la gente": una nuova strategia del Pd?

"Senza esagerare sì, però il punto di partenza è che a me piace la musica. La domanda, però, non è perché andiamo a Sanremo. È l’opposto: perché non andarci? Forse anche tra di noi ci sono un po’ troppi stereotipi. Al congresso l’ho detto: se vogliamo essere un partito veramente popolare dobbiamo saper parlare anche a chi guarda il tg di Fede. Io ci sono andato. Poi ognuno porta le sue idee, i suoi gusti, le proprie proposte. Non allarghiamo la coperta se non allarghiamo la testa: e se non lo facciamo rimaniamo impigliati in logiche minoritarie".

A lei piacciono Vasco e gli Ac/Dc: che c’azzecca Sanremo?

"Anno 1982, Vasco arriva a Sanremo con Vado al massimo, anno 1983, torna con Vita spericolata".

Sì, ma arrivò ultimo…

"Magari anche questa volta il migliore arriva ultimo. Insomma, qui ci sono passati molti grandi, Tenco, Paoli, Dalla, Zucchero, il

Celentano della via Gluck. E poi diciamocelo: se Vasco fosse rimasto a suonare a Zocca, oggi l’Italia non avrebbe Vasco".

Come sempre, qui ci sono state molte polemiche, a cominciare da quella su Pupo e il principe…

"Sì, ho sentito che li hanno fischiati. Certo che Sanremo ospita anche delle stupidaggini… non male l’idea di digiunare se vincono".

Che mi dice della scelta Clerici?

"Questo festival ha successo anche perché la gente in questo momento ha bisogno di un po’ di rassicurazione. Chi ha scelto Antonella Clerici ha azzeccato il momento: trasmette autenticità, sdrammatizza, rassicura".

Una delle sorprese di Sanremo 2010 è il Dopofestival di Youdem, tutt’altro che "politically correct".

"Neanche un po’ politically correct. È quello che volevamo: uno sguardo critico, scanzonato e libero. Un modo per chiacchierare e riderci su. Mi dicono che <CF161>Novella 2000</CF> ha linkato il sito di Youdem: ebbene, è giusto trovare spazio anche in quei luoghi che sbaglieremmo a ritenere alieni. Ricordiamo tutti con ammirazione quando Togliatti andava all’<CF161>Unità</CF> ad assicurarsi che pubblicassero i numeri del Lotto: era un’attenzione a grandi fatti popolari magari anche opinabili… ma insomma, l’idea di una sinistra che stia dentro i luoghi dove la gente vive, per accompagnare una crescita che si fa insieme alla gente senza mettersi in cattedra, rimane un punto di forza anche se si parla di canzonette".

"Italia senza regole, ai margini della democrazia". Parole sue. Qualcuno potrebbe dire che questo vale anche per Sanremo.

"Lì mi riferivo all’economia, ai diritti dell’informazione, alla democrazia delle regole, alla sovranità del parlamento. Però è vero che

si deve tenere vivo uno spirito critico pure nel mondo dello spettacolo".

Cosa le è piaciuto di più, cosa di meno di questo festival?

"La maglia nera spetta a Filiberto, il numero di Lippi è stato disdicevole. Delle canzoni ne restano tre o quattro di livello. Malika certamente, ma anche Arisa: una canzoncina, certo, ma dal gusto antico. Anche Mengoni è interessante, pure Cristicchi. Poi ho ceduto alla curiosità e ho sentito la cosa di Morgan su YouTube: al netto delle colpe e degli errori, è una bella canzone".

21 febbraio 2010

 

il SOLE 24 ORE

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2010-02-23

Gli "Amici" di Maria De Filippi sono un business da 43 milioni

di Francesco Prisco

22 febbraio 2010

"Amici" e la galassia Costanzo-De Filippi, business da 43 milioni.

Amici: plurale del sostantivo maschile amico, dal latino "amicus". Termine dal significato comprensibile anche ai bambini di tre anni d'età, indicante "coloro i quali sono uniti da legami di amicizia con una o più persone". Termine che nell'italiano contemporaneo ha smesso di avere un significato neutrale: pronunci la parola "amici" e tutti pensano a quegli amici lì, gli "Amici di Maria De Filippi".

Un programma televisivo sulla cui qualità si possono esprimere giudizi molto diversi ma che rappresenta indiscutibilmente uno dei format di maggiore successo dell'ultimo decennio. Anzi: se è riuscito a esprimere Marco Carta e Valerio Scanu, i vincitori delle ultime due edizioni di Sanremo, con tutta evidenza ha contribuito in maniera decisiva alla determinazione del gusto televisivo imperante in Italia. Oltre a rivelarsi presto una miniera d'oro per Mediaset e la famiglia Costanzo.

L'edizione in corso propone la stessa fortunata formula di nove anni fa, quando il format si è evoluto dal precedente talk show con lo stesso nome: c'è una scuola che nelle aspirazioni dei produttori è molto simile a quella del leggendario telefilm americano "Saranno Famosi" (questo era, non a caso, il titolo della prima edizione, cambiato per problemi di copyright); all'interno di essa convivono una ventina di giovanissimi aspiranti artisti, tra cantanti, attori e ballerini; la bravura dei concorrenti è valutata nella prima fase da un consesso di insegnanti, nella seconda dal pubblico attraverso il meccanismo del televoto. In poche parole ciò che gli addetti ai lavori (e ormai non solo) definiscono talent show, sottogenere del reality incentrato sulle doti artistiche dei partecipanti, come "Pop Idol" in Inghilterra, "America Idol" negli Usa e "Nouvelle Star" in Francia. A confronto con i suoi parenti esteri, "Amici di Maria De Filippi" gioca però di più sull'interdisciplinarieità e presidia il palinsesto di riferimento (quello di Canale 5) per un arco di tempo superiore, da settembre alla primavera, un po' come il campionato di calcio.

Sempre per rimanere in tema, è proprio la "squadra" a fare la differenza. Centravanti Maria De Filippi: ideatrice e presentatrice della trasmissione, quando ha cominciato tutti dicevano che era in Tv perché moglie di Maurizio Costanzo, con il tempo ha dimostrato che "oltre ad avere avuto la bicicletta – il concetto è quello espresso dal marito qualche tempo fa – sa pedalare molto bene". Allenatore Paolo Pietrangeli: regista di fiducia della famiglia, per anni in cabina ai Parioli per il "Maurizio Costanzo Show", con trascorsi nella canzone folk più politicizzata. Per chi non lo sapesse, la leggendaria "Contessa", quella che nel '68 esortava a venire "dai campi e dalle officine", porta la firma sua.

La produzione è affidata a Fascino Pgt Srl, società con 235 dipendenti per il 50% di proprietà di Rti (gruppo Berlusconi) e per il 50% della stessa De Filippi, dopo che due anni fa il marito le ha ceduto il proprio 30% delle azioni. La stessa che produce tutti i format di Maria De Filippi (da "C'è posta per te" a "Uomini e donne"), piece teatrali come "Footloose" e "Io ballo", nonché gli album musicali dei ragazzi di "Amici". Il meccanismo è quello della filiera: nel talent show emergono nuovi personaggi che hanno un buon ascendente sul pubblico giovanile? Si fa loro incidere un disco subito, mentre l'anno successivo li si porta in giro con una tournée teatrale o, piuttosto, li… si manda a Sanremo. Un meccanismo che funziona, se è vero che la srl con sede a Roma a fine 2008 ha registrato un valore della produzione di 48 milioni e ricavi per 43,6 milioni, +8,9% rispetto all'anno precedente. Questi numeri non dipenderanno soltanto dal successo di "Amici", ma c'è da scommettere che al talent show sia riconducibile una parte tutt'altro che marginale del business dell'azienda. Perché il termine "Amici", dopo Maria De Filippi, non ha più lo stesso significato.

Scanu vince tra fischi e applausi

22 febbraio 2010

 

 

 

 

 

2010-02-21

Codacons chiede il sequestro dei dati del televoto

21 febbraio 2010

Il Codacons, assieme all'Associazione utenti radiotelevisivi, domenica mattina ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presidente Calabrò, di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al Festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che si tratti di utenze collegate ad agenzie specializzate che è noto che svolgono questo mercato. La Guardia di Finanza - chiede il Codacons- dovrà verificare anche se le società private che gestiscono il televoto abbiano interessi o rapporti economici con alcuni dei partecipanti alla gara.

"Credo davvero che il televoto abbia fatto il suo tempo - ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi - e si deve tornare ai vecchi sistemi delle giurie tecniche o al giudizio del pubblico in sala o attraverso sondaggi pubblici sui siti di musica. Gli interessi economici di produttori e sponsor che ruotano attorno a un disco o a una miss sono enormi e se si scoprirà, cosa che ci auguriamo non avvenga, che il danaro ha condizionato i televoti, scatterà il reato di truffa aggravata. Credo che la Rai farebbe bene a sospendere la proclamazione dei vincitori fino al termine degli accertamenti", conclude Rienzi.

21 febbraio 2010

 

 

 

Il caso di Termini Imerese sbarca a Sanremo

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21 febbraio 2010

Maurizio Costanzo a Sanremo, con gli operai di Termini Imerese (Fabio Ferrari/ LaPresse)

 

Il caso di Termini Imerese sbarca a Sanremo. Maurizio Costanzo dal palco dell'Ariston, nella serata finale, ha voluto ricordare le migliaia di situazioni di disagio in Italia, legate ai problemi della disoccupazione, conseguenza della crisi economica. Tre operai di della Fiat di Termini Imerese e dell'indotto, una donna e due uomini, come simbolo delle tante situazioni di disagio del Paese, dal palco dell'Ariston hanno lanciato il loro appello a dare un futuro a tanti lavoratoti in difficoltà.

Calogero Cuccia, 43 anni, alla Fiat di Termini Imerese da 22 anni, ha raccontato come in Sicilia trovare un posto lavoro sia un terno al lotto. "Da una situazione in cui ci veniva prospettato un rilancio per il nostro stabilimento, oggi ci troviamo davanti a un baratro. E nel nostro territorio non ci sono prospettive di lavoro". Lucia La Placa, 40 anni, ha perso il lavoro con altre 20 donne nell'indotto dell'industria automobilistica ed è in mobilità dal dicembre 2008. "Non c'è posto per gli uomini, figuriamoci per le donne". Antonio Tarantino, 43 anni, lavora in azienda da 21 anni, è uno di quei lavoratori saliti sul tetto della fabbrica. "Siamo in cassa integrazione in deroga e il futuro lo vedo drammatico. Perdere un posto lavoro è un dramma per tutti, ma in Sicilia è una tragedia. Le possibilità per mantenerlo, se c'è la volontà, ci sono". Tutti e tre per il futuro sperano di essere reintegrati.

 

Chiamati in causa da Maurizio Costanzo il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intervenuti fra le contestazioni, dalla platea dell'Ariston. Il segretario del Pd ha detto "avete fatto benissimo a ospitare questi lavoratori, bisogna che si veda di più questo perchè non è possibile mandare sui tetti queste persone". Il segretario ha proseguito - non senza qualche fischio del pubblico - dicendo "io penso che qualcosa bisogna farlo. Prego Iddio che si possa fare". Il ministro Scajola ha sottolineato che "il problema della difficoltà dei lavoratori di Termini Imerese deriva dalla crisi che stiamo vivendo e che anche in altri stabilimenti italiani c'è, penso alla Merloni ma anche ad altri ancora. Ai tre voglio dire: noi siamo vicini ai lavoratori e sono sicuro che l'impegno di tutti, Bersani - rivolgendosi al leader del Pd -, di maggioranza e d'opposizione e del governo regionale dev'essere fatto affinchè quello stabilimento abbia un modello di sviluppo industriale che regga, che sia fattibile con la situazione". Per Scajola - anche lui bersaglio di qualche contestazione dal pubblico - "questo è l'impegno da assumere".

21 febbraio 2010

 

 

 

 

 

Scanu primo tra i fischi di pubblico e orchestra. Reality padrone del festival

di Francesco Prisco

21 febbraio 2010

Alla fine ha vinto il reality. E per il secondo anno consecutivo. In quella che probabilmente passerà alla storia come la finale più tormentata, tra i fischi del pubblico e gli spartiti strappati dagli orchestrali, tra Costanzo che prova a "buttarla in politica" e le sue interviste a Scajola e Bersani, sul podio del sessantesimo Festival di Sanremo approdano tre prodotti della televisione italiana contemporanea: primo è il diciannovenne Valerio Scanu, già vincitore di "Amici", secondo il contestatissimo Emanuele Filiberto di Savoia, già vincitore di "Ballando con le stelle", terzo Marco Mengoni, già vincitore di "X-Factor".

Malika Ayane, la favorita della vigilia, deve accontentarsi del premio della critica intitolato a Mia Martini. Delle cose buone che pure si erano viste in quattro serate di kermesse non c'è traccia nelle scelte decisive e insindacabili dei televotanti.

Il putiferio all'Ariston scoppia alle 23, quando Antonella Clerici annuncia i nomi degli eliminati: nella lista ci sono anche Arisa, Simone Cristicchi e Irene Grandi, beniamini della platea e apprezzati dalla critica. Quando si apprende che neanche Malika Ayane e Noemi saliranno sul podio e che, in compenso, il trio costituito da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici è ormai in zona medaglie, la contestazione diventa incontenibile: alle grida del pubblico in sala ("Venduti!") si unisce la protesta degli orchestrali che strappano gli spartiti e chiedono alla Clerici, in quanto giudici tecnici, la possibilità di manifestare l'esito del proprio voto. Possibilità negata per motivi di regolamento.

Tensione alta anche poco dopo, quando Maurizio Costanzo, che aveva invitato sul palco alcuni operai di Termini Imerese, ha chiesto al segretario del Pd Pier Luigi Bersani e al ministro delle Attività produttive Claudio Scajola di esprimersi sulla questione. Il pubblico, a quanto pare, non ha gradito la parentesi "seria" nel bel mezzo della kermesse rumoreggiando vistosamente.

Tornando alla gara, al di là di ogni valutazione possibile sui piazzamenti finali, il dato di fondo è che il format reality ha definitivamente fagocitato il festival. Quel processo inauguratosi l'anno scorso, con la vittoria di Marco Carta, è giunto a compimento in questa edizione con lo scontro per il titolo tra le squadre di "Amici" e "X-Factor" (quest'ultima venerdì si è aggiudicata la sezione giovani con Tony Maiello). Non si sottraggono al ragionamento Pupo ed Emanuele Filiberto, rispettivamente ex inviato de "La fattoria" e campione di "Ballando con le stelle".

Fino a quando il principale terreno di confronto tra gli artisti resterà ancorato ai messaggini telefonici inviati dai telespettatori, ad avere la meglio saranno inevitabilmente i giovanotti provenienti da format televisivi che su questo strumento di selezione si reggono. Forse tra l'Ariston e viale Mazzini occorrerebbe una sana riflessione sull'istituto del televoto. Ammesso che una volta ogni tanto vogliano far vincere la qualità.

Per il resto si è assistito a una finalissima orfana di grandi ospiti internazionali, con appena Mary J. Blige a esibirsi. E senza l'ausilio di Tiziano Ferro che ha dato forfait per motivi di salute, nonostante si vociferi che il problema vero fosse il cachet.

Tra le cose più indigeste dell'edizione 2010 del festival bisogna segnalare, in ultimo, la sovrabbondanza di momenti spot per produzioni Rai varie ed eventuali: dalla fiction sulla principessa Sissi al ritorno di "Tutti pazzi per amore", da Pino Insegno che lancia il prossimo "Insegnami a sognare" all'immediato avvenire di Max Giusti, da Bianca Guaccero che traina la nuova serie di "Capri" a Milly Carlucci che ribadisce la centralità di "Ballando con le stelle" nei palinsesti della Tv di Stato.

Il culmine lo si è toccato quando Antonellina nostra ha portato sul palco l'immensa schiera di bambini prodigio che torneranno ad animare, a fine marzo, il suo fortunato "Ti lascio una canzone". Ciascuno di essi ha parlato, ballato e cantato monopolizzando lo show della serata finale per un buon quarto d'ora. Si sa che gli ospiti "veri" – soprattutto se internazionali - costano e che "parlarsi addosso" è sempre un rimedio pratico quanto economico per riempire un format televisivo, ma non sarebbe stato meglio avere un po' di pudore in più nell'autopromozione aziendale e dedicare maggiore spazio alla fin troppo bistrattata categoria dei giovani? Questione di stile. E lo stile è come il coraggio di don Abbondio: se uno non ce l'ha non se lo può dare.

21 febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

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